Vai al contenuto

Ecco quali sono i lavori più a rischio nel 2025: tra nuove regole sul licenziamento e trend di mercato

Pubblicato: 06/12/2024 06:50
licenziamento

Uno dei migliori propositi per il nuovo anno è quello di non perdere il lavoro. Già, perché dal 2025 ci sono alcune novità nelle regole sul licenziamento. Con il Ddl Collegato lavoro attualmente in esame al Senato, verrà introdotta una sorta di formula di “dimissioni in bianco” che riguardano alcune tipologie di lavoratori. Quali sono, dunque, quelli che rischiano di essere licenziati nel 2025? Ecco un riepilogo delle ragioni che rendono legittimo un licenziamento, nonché quali sono i settori più a rischio.
Leggi anche: Sciare a soli 17 Euro al giorno, ecco i 5 impianti più economici d’Europa (low cost e a portata di tutti)

Come riepiloga Simone Micocci su Money.it, la novità del rischio licenziamento nel 2025 riguarda il periodo di prova. Il ddl Collegato Lavoro fissa infatti nuove regole per definirne la durata: “Viene stabilito che affinché sia considerato valido il periodo di prova deve essere quantificato in relazione alla durata effettiva del rapporto di lavoro. Nel dettaglio, deve durare almeno 1 giorno ogni 15 giorni di calendario, per un minimo di 2 giorni e per un massimo di 15 giorni, 30 giorni nel caso di contratti con durata superiore a 6 mesi ma inferiore a 12”. Rischiano di essere licenziati nel 2025 anche i lavoratori che maturano i requisiti per il diritto alla pensione. Più precisamente, nel settore privato il licenziamento può essere disposto solo nei confronti di chi matura i requisiti per la pensione di vecchiaia ordinaria (67 anni di età e 20 anni di contributi). Nel pubblico impiego, invece, il licenziamento è giustificato anche quando vengono raggiunti i requisiti per la pensione anticipata. Ma quali sono i lavori più a rischio per le nuove regole e per i trend di mercato?

Ma c’è anche un altro caso che può portare al licenziamento, anche quello per ragioni economiche o esigenze aziendali. Come capita spesso, un’azienda è in crisi e riduce il personale. Ma quali sono i settori più a rischio nel 2025? Come riporta ancora Micocci, “uno dei settori in cui c’è maggior pericolo di perdere il lavoro nell’anno 2025 è quello dell’automotive, dove – secondo le stime fatte dalla FIM Cisl – solo il prossimo anno circa 24 mila lavoratori di Stellantis rischiano di perdere il lavoro, a meno che il governo non dovesse adottare ‘misure adeguate e tempestive'”. Stessa storia per il gruppo Volkswagen con diversi impianti di produzione a rischio chiusura: si parla di oltre 15 mila licenziamenti. Un altro settore a rischio è quello del lusso (negli ultimi 2 anni perdite per 50 milioni di clienti e un calo dei volumi del -25%). “Attenzione anche al settore del retail, dove al fine di contenere i costi le aziende guardano sempre con maggiore interesse all’automazione”.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure