«Il corpo era ricoperto di foglie, una scena orribile. È caduto davanti ai miei occhi. L’ho visto precipitare.» A raccontare l’orrendo dramma è Anna, la badante presente nella casa in via Igino Giordani, dove si è consumata la tragedia. Valerio S., 11 anni, è precipitato dal decimo piano del palazzo ed è morto poco dopo all’ospedale Bambino Gesù. «Ero terrorizzata, urlavo e suonavo a tutti i campanelli», continua Anna, ancora sotto shock. Sebbene una siepe abbia attutito il colpo, l’impatto si è rivelato fatale.
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In casa erano presenti il padre, il figlio, la sorellina e la baby sitter. «Urlava disperato, ripeteva a tutti di non avvicinarsi al figlio», racconta il compagno di Anna. «Io però l’ho rassicurato, dicendogli che conoscevo le manovre di primo soccorso e ho controllato il battito del bambino. Era ancora vivo…», aggiunge con un filo di voce.
I testimoni
Il fatto è avvenuto in una via tristemente nota per un altro episodio di cronaca nera: nel 2016, qui fu ucciso Luca Varani. Secondo alcuni testimoni, il padre di Valerio sarebbe stato appena rientrato in casa quando avrebbe visto il figlio a terra nel cortile condominiale. I genitori del piccolo sono una coppia di professionisti, ora devastati dal dolore. «Sono svuotata, non riesco a dire niente. Non ha più senso niente», confessa la madre.
Un vicino di casa aggiunge: «Non si sa cosa può passare per la testa dei ragazzini, ma quel che è certo è che non ho mai sentito urla provenire da quell’appartamento.» Al momento è stato aperto un fascicolo d’indagini per istigazione al suicidio: il cellulare del ragazzo è stato sequestrato.
Le indagini
Gli investigatori del commissariato Sant’Ippolito stanno cercando di ricostruire l’accaduto. La polizia scientifica ha esaminato un muretto alto circa tre metri, che il corpo del bambino avrebbe colpito prima di cadere nella siepe. Il padre, al momento dell’incidente, era al computer in smart working, secondo una prima ricostruzione ancora da confermare. Valerio, un giovane calciatore dell’Atletico Lodigiani 1972, lascia un vuoto immenso nella sua famiglia e nella comunità.
“Era un bambino solare, sempre sorridente e gentile. Amava il calcio e divideva le sue giornate tra la scuola e la famiglia,” raccontano i vicini. La madre condivideva spesso sui social immagini di momenti felici trascorsi insieme a Valerio, alla sorellina e al marito, rendendo il lutto ancora più straziante.
«Mi è caduto proprio davanti, sul momento non sono nemmeno riuscita a vedere chi fosse, se fosse un uomo o un ragazzino», ricorda una badante straniera ancora sotto choc che lavora nell’edificio. «Poi con altre persone ho chiamato i soccorsi». Gli investigatori, aggiunge il Corriere della Sera, acquisiranno il telefonino e altri supporti informatici del minorenne. Alcuni conoscenti della famiglia di Valerio avrebbero fornito elementi utili alle indagini. La finestra sarebbe stata ritrovata aperta.
Un testimone, Fabio, ricorda il momento tragico: “Ero appena uscito dalla palestra quando ho sentito delle urla. Il padre di Valerio gridava disperato. Ho capito subito che era successo qualcosa di gravissimo”.