A Parigi, durante la cena di gala all’Eliseo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un incontro di quindici minuti con Donald Trump, neo-presidente degli Stati Uniti, mediato da Elon Musk. L’incontro, pur breve, è stato il punto culminante della trasferta di Meloni, che aveva come obiettivo principale accreditarsi come interlocutrice privilegiata tra Europa e Stati Uniti, con l’intento di rafforzare il ruolo dell’Italia nelle relazioni transatlantiche.
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Le chiacchierate si sono svolte in tre momenti distinti: un colloquio collettivo con Emmanuel Macron e Salomé Zourabichvili, presidente della Georgia; una conversazione più informale con Musk e Trump; e infine un tête-à-tête privato al tavolo della cena di gala. Lo staff della premier non era presente nell’ultimo confronto, descritto da Meloni sui social come una “piacevole occasione di dialogo”.
Temi affrontati e prospettive future
Durante i 15 minuti a tu per tu, Meloni e Trump hanno toccato alcuni dei dossier più caldi della geopolitica internazionale. Tra i temi discussi:
- Ucraina: Meloni ha ribadito la convinzione che l’approccio di Trump sarà improntato a concretezza e ragionevolezza.
- Medio Oriente e Siria: brevi accenni alla stabilità della regione.
- Cina e dazi: posizioni condivise tra Roma e Washington sul contrasto all’espansionismo cinese.
Oltre agli argomenti istituzionali, Trump ha invitato Meloni a partecipare alla cerimonia inaugurale del suo mandato, prevista per il 20 gennaio a Washington. La premier ha accettato l’invito, consolidando ulteriormente l’intesa politica e simbolica con il tycoon.
Un ponte tra UE e USA?
Fonti interne a Fratelli d’Italia sostengono che Meloni stia cercando di posizionarsi come “ponte” tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, un ruolo che potrebbe avvantaggiare l’Italia nel contesto delle relazioni internazionali. Andrea Di Giuseppe, deputato di FdI e imprenditore vicino a Trump, ha dichiarato: “La Germania avrà problemi con Trump, e anche la Francia vive una crisi politica. Chi meglio di Meloni può fare da cerniera?”.
L’ipotesi di un viaggio di Trump in Italia il prossimo anno è già nell’aria, e Roma potrebbe diventare una tappa simbolica di un’eventuale trasferta europea del presidente americano.
Elon Musk e la diplomazia parallela
Un ruolo centrale nell’organizzazione dell’incontro è stato svolto da Elon Musk. Andrea Stroppa, collaboratore di Musk in Italia, ha sottolineato il contributo del patron di Tesla nel facilitare il dialogo tra Meloni e Trump, evidenziando le opportunità offerte dal rapporto tra Italia e Stati Uniti. Le dichiarazioni di Stroppa hanno sollevato critiche, soprattutto da parte dell’opposizione.
Le polemiche dell’opposizione
Le foto dell’incontro, divulgate sui social, e il coinvolgimento diretto di Musk e dei suoi collaboratori hanno attirato le critiche di Carlo Calenda, che ha definito “inopportuno” il ruolo di un privato cittadino in una vicenda istituzionale. Calenda ha dichiarato: “Le opposizioni faranno ciò che riterranno opportuno per evitare che oligarchi stranieri pieni di conflitti d’interesse si infiltrino nella nostra politica”.
Conclusioni
L’incontro tra Meloni e Trump rappresenta un momento simbolico e strategico per la politica estera italiana. Anche se l’incontro è stato breve, il dialogo apre la strada a un possibile ruolo di primo piano dell’Italia nelle relazioni transatlantiche. Il coinvolgimento di figure come Musk e le polemiche che ne sono derivate, in ogni caso, dimostrano quanto sia delicato l’equilibrio tra diplomazia istituzionale e influenze private.