La poetessa statunitense Nikki Giovanni, una delle voci più influenti del Black Arts Movement degli anni ’60, è morta all’età di 81 anni. A darne notizia è stata l’amica e scrittrice Renée Watson, che ha dichiarato che Giovanni si è spenta con accanto la sua compagna di lunga data, Virginia Fowler.
Nata Yolande Cornelia Giovanni Jr. nel 1943 a Knoxville, Tennessee, Nikki Giovanni ha dedicato la sua vita alla poesia, all’attivismo e alla lotta per i diritti civili. Ha affrontato una lunga battaglia contro il cancro ai polmoni, diagnosticato per la prima volta negli anni ’90, che si è ripresentato più volte fino a risultare fatale.
Dagli anni ’60 al successo internazionale
La carriera di Nikki Giovanni è decollata nel 1968 con la pubblicazione delle sue prime raccolte di poesie, Black Feeling, Black Talk e Black Judgement, che la inserirono tra i protagonisti del movimento letterario afroamericano. Collaborò con figure di spicco come Amiri Baraka, Maya Angelou e Audre Lorde, portando avanti temi di liberazione, identità e amore con uno stile poetico accessibile e appassionato.
Giovanni non era solo una poetessa: il suo impegno politico e culturale si estendeva anche al piccolo schermo. Partecipò al celebre programma di arte nera Soul!, accanto a James Baldwin e Muhammad Ali, diventando un punto di riferimento per la comunità afroamericana e non solo.
Una carriera poliedrica
In oltre 30 libri pubblicati, Giovanni ha esplorato vari generi, spaziando dalle raccolte poetiche ai libri per bambini, come la biografia illustrata di Rosa Parks, intitolata Rosa. Non ha mai nascosto la sua ammirazione per il movimento hip-hop, che vedeva come un’eredità diretta della poesia afroamericana.
La sua produzione è stata riconosciuta con numerosi premi, trasformandola in una delle scrittrici più celebrate della sua generazione.
L’ultima opera e il ricordo di sé
Negli ultimi anni, Giovanni stava lavorando a due nuovi progetti: un libro di memorie, A Street Called Mulvaney, e un’ultima raccolta di poesie. In un’intervista rilasciata a febbraio, aveva confessato: “Pensavo di essermi addolcita… Poi ho capito che no, c’è ancora un po’ di rabbia”.
Questa rabbia, insieme alla passione e alla profondità della sua poesia, ha caratterizzato la sua intera vita e il suo lavoro. Nikki Giovanni lascia un’eredità inestimabile, come scrittrice e come simbolo di lotta e speranza.