Una brutta vicenda ha travolto 3 autisti di Amazon: per loro è arrivata una lettera di sospensione dal lavoro con effetto immediato. Il motivo? Non aver obbedito all’algoritmo. Questo è il presente. Il futuro è già qui. Le vittime sono tre dipendenti della società Team Work impiegati in appalto nel magazzino di Calderara di Reno della multinazionale del commercio elettronico. La loro “colpa” sta nel fatto che, nella settimana del Black Friday, non hanno caricato sul furgone tutti i pacchi che l’algoritmo aveva loro assegnato. Ora in tre sono in attesa della conclusione del procedimento disciplinare. Nel mentre potrebbero restare fermi anche un mese. “Il provvedimento cautelare – denuncia il funzionario della Filt-Cgil, Carlo Parente, al Corriere – è stato recapitato senza attendere, come da prassi, le giustificazioni dei lavoratori così come avviene in casi di condotte gravi quali il furto o atti di violenza“.
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La posizione del sindacato contro Amazon
Attacca ancora il sindacato: “Quegli autisti, invece, esperti e con una lunga anzianità di servizio, avevano lasciato i carichi a terra perché cosiddetti «over» e cioè di volume e peso superiore a quanto previsto dalle normative”. Spiega Parente: “Come sindacato avevamo denunciato proprio recentemente le pressioni che gli autisti ricevono per caricare tutto quello che viene assegnato senza tenere conto dei possibili rischi alla stabilità del carico e delle ripercussioni sull’attività propria dell’autista durante la guida e nella fase di consegna”. Conclude Parente prendendo di petto Amazon: “In un Paese come il nostro dove il numero degli infortuni sul lavoro è un bollettino di guerra, un comportamento aziendale del genere, che tende a colpire con queste modalità arroganti e aggressive i lavoratori secondo il classico adagio “colpirne uno per educarne cento”, è veramente vergognoso”.
La replica di Amazon
“Abbiamo definito standard elevati e un Codice di condotta che i nostri fornitori di servizi di consegna devono rispettare per poter lavorare con noi. Il nostro Codice di condotta è volto ad assicurare che gli autisti lavorino in un contesto sicuro. La normativa in materia di movimentazione dei carichi prevede la possibilità di movimentare carichi fino a 25 kg, con variazioni dipendenti da genere, età, ed eventuali limitazioni mediche di ciascun lavoratore”. Così Amazon prende posizione sulla vicenda aggiungendo: “Nel caso in questione ci risulta che ogni singolo collo fosse abbondantemente sotto i limiti previsti dalla normativa. Inoltre, per quanto riguarda la stabilità del carico e le eventuali ripercussioni sull’attività dell’autista durante la guida e la fase di consegna, ci preme sottolineare che il peso dei colli assegnati a ciascuno dei furgoni in oggetto era ampiamente inferiore rispetto al carico massimo previsto per ognuno di essi, gli autisti dei nostri fornitori di consegna ricevono una formazione specifica in cui il corretto stivaggio della merce e la stabilità del carico sono esaminati approfonditamente. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici, che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti“.