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Corea del Sud, l’ex ministro della Difesa tenta il suicidio in carcere. Arresti e perquisizioni

Pubblicato: 11/12/2024 07:14

La polizia ha effettuato una perquisizione negli uffici del presidente Yoon Suk-yeol, mentre l’ex ministro della Difesa ha tentato il suicidio in carcere. Anche il capo della polizia è stato arrestato, mentre la Corea del Nord, dopo giorni di silenzio, ha accusato Yoon di aver portato il Sud nel caos.
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Nell’ambito di un’inchiesta sulla decisione del presidente Yoon di imporre brevemente la legge marziale la scorsa settimana, questa mattina gli agenti hanno fatto irruzione nell’ufficio presidenziale per recuperare documenti relativi a una riunione di gabinetto avvenuta la notte della dichiarazione. Secondo l’agenzia Yonhap, Yoon non era presente al momento dell’irruzione. Oltre all’ufficio presidenziale, le autorità hanno perquisito anche la polizia nazionale, la polizia metropolitana di Seul e il Servizio di sicurezza dell’Assemblea nazionale.

Oh Dong-woon, a capo dell’Ufficio per le indagini sulla corruzione, ha dichiarato che “se necessario, potremmo procedere con un arresto d’emergenza o un arresto su mandato per Yoon. Stiamo conducendo un’indagine approfondita e valuteremo la questione dell’arresto”, ha aggiunto, sottolineando che ci sono procedure da seguire. La legge prevede che un presidente in carica sia immune da procedimenti legali, tranne nei casi di insurrezione.

Poche ore prima, l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun, ritenuto colui che ha suggerito a Yoon di dichiarare la legge marziale, ha tentato di suicidarsi in un centro di detenzione utilizzando la propria biancheria intima, secondo quanto riferito da un funzionario del Ministero della Giustizia durante un’audizione parlamentare. Kim è attualmente accusato di insurrezione, ma le sue condizioni di salute sono stabili, come riportano i media sudcoreani.

Nelle prime ore di oggi, anche il commissario della polizia nazionale, Cho Ji-ho, è stato arrestato con l’accusa di insurrezione. Cho è accusato di aver schierato la polizia per impedire ai deputati di entrare in Parlamento dopo che Yoon aveva imposto la legge marziale il 3 dicembre. Nonostante ciò, i deputati sono riusciti a entrare e a revocare la legge marziale, costringendo Yoon a ritirarla alle 4:30 del mattino.

Nel frattempo, il regime nordcoreano di Kim Jong-un ha rotto il silenzio. I media statali hanno definito Yoon “dittatore fascista”, accusandolo di aver provocato una grave crisi di governo con la sua decisione di imporre la legge marziale. L’agenzia di stampa ufficiale Kcna ha descritto Yoon come un “burattino” che ha scatenato il caos in Corea del Sud, un tema ampiamente riportato dai principali quotidiani nazionali.

Yoon, sotto indagine per tradimento, non può lasciare il Paese, e lo stesso divieto vale per l’ex ministro della Difesa, l’ex ministro dell’Interno e il generale Park An-su, che sono stati interrogati dai deputati. Anche Kwak Jong-geun, comandante delle forze speciali, è stato ascoltato da una commissione parlamentare, rivelando che Yoon gli aveva ordinato di inviare truppe in Parlamento per impedire la votazione sulla revoca della legge marziale.

Il partito conservatore, di cui Yoon fa parte, sta preparando una “tabella di marcia per le dimissioni” del presidente, previsto per febbraio o marzo, prima di nuove elezioni.

Oggi si prevede che le opposizioni presentino una nuova mozione di impeachment contro Yoon, che sarà votata dal Parlamento sabato. Perché passi, è necessario ottenere i voti favorevoli di due terzi dell’Assemblea (200 su 300); attualmente, le opposizioni dispongono di 192 voti, quindi necessitano dell’appoggio di almeno 8 deputati conservatori. Il primo tentativo di impeachment, avvenuto sabato scorso, è fallito a causa del boicottaggio da parte dei deputati conservatori.

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Ultimo Aggiornamento: 11/12/2024 07:15

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