La piccola O. A., sei anni, stava giocando con la sorella a casa loro, a Hemel Hempstead, in Inghilterra. Sembrava un normale pomeriggio, ma qualcosa è cambiato all’improvviso. La bambina ha iniziato a sentirsi stordita e pallida. La mamma, Holly, pensava fosse stanchezza. Ma quando la piccola ha cominciato a vedere doppio, ha capito che non si trattava di qualcosa di banale.
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Holly ha portato subito la figlia al pronto soccorso del Watford General Hospital. Lì, i medici hanno fatto diversi esami: una TAC, analisi del sangue e due risonanze magnetiche. Dopo quattro giorni di accertamenti, il 17 ottobre, i medici hanno dato la diagnosi. La bambina aveva avuto un ictus.
“Tempestivo l’intervento della madre”
“Non potevo crederci. È una cosa rara nei bambini, ma ci hanno detto che è stata fortunata. Poteva andare molto peggio”, ha raccontato Holly. L’ictus, secondo i medici, era stato provocato da un’infiammazione cerebrale innescata da una vecchia infezione di varicella. La bambina aveva avuto la varicella 18 mesi prima.
O. A. è rimasta in ospedale tre settimane, ma ora sta meglio. La vista, compromessa dall’ictus, sta migliorando giorno dopo giorno. “Sono grata di averla portata in ospedale subito – ha detto Holly –. Fidatevi sempre del vostro istinto e fate controllare i vostri figli”.
Gli ictus infantili sono molto rari, con circa 400 casi all’anno nel Regno Unito, ma non impossibili. La storia di O. A. dimostra quanto sia importante agire in fretta davanti a segnali sospetti.