Questa mattina, 12 dicembre, una scoperta scioccante ha sconvolto il mondo. Nei pressi di Qutayfa, a nord-est di Damasco, giornalisti della tv panaraba al Jazeera hanno rinvenuto “migliaia” di corpi e resti umani. Le immagini trasmesse in diretta mostrano sacchi di plastica bianca con resti numerati, sparsi su un terreno di circa 5mila metri quadrati, grande quanto un campo da calcio.
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L’inviato di al Jazeera racconta una scena drammatica. “È probabile che questi corpi provengano dalle prigioni politiche del regime, come quella di Sednaya”, dichiara con fermezza. L’area sembra essere stata usata come un’enorme fossa comune. Gli indizi, secondo il giornalista, puntano a un legame diretto con le brutali pratiche di detenzione e tortura che avrebbero segnato gli ultimi anni di conflitto in Siria.
Le reazioni internazionali
La notizia ha già suscitato reazioni internazionali. Organizzazioni per i diritti umani chiedono un’immediata indagine indipendente. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, mentre emergono nuovi dettagli su quello che potrebbe rivelarsi uno dei crimini più gravi degli ultimi anni.
Quello di Qutayfa è un luogo che non dovrebbe mai esistere. Un campo di morte che racconta storie di sofferenza e disperazione. Restano molte domande, ma una cosa è chiara: la verità deve venire alla luce.cie di un campo da calcio regolamentare.