Palermo – Due mesi di agonia e poi la morte. Mimma Faia, mamma di tre figli, è deceduta ieri, giovedì 12 dicembre, dopo essere rimasta folgorata mentre puliva la cappa nella cucina del ristorante “Theo Trattoria” situato a pochi metri da via Paolo Balsamo. Ricoverata in Terapia Intensiva all’ospedale Policlinico, le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni.
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Indagini in corso sul ristorante
Nel mirino degli inquirenti sono finiti i proprietari del ristorante, accusati di gravi irregolarità. Secondo le prime ricostruzioni, il locale non avrebbe rispettato le norme di sicurezza: privo del dispositivo salvavita e delle licenze necessarie per operare, il ristorante lavorava nonostante una precedente richiesta di autorizzazione fosse stata respinta.
Gli investigatori stanno raccogliendo prove e si attendono sviluppi con l’apertura formale di un fascicolo di indagine. Sul corpo di Mimma Faia verrà effettuata l’autopsia per chiarire le dinamiche precise dell’incidente.
Una vita segnata dal lavoro precario
La vittima, assunta quando il locale era ancora in fase di ristrutturazione, lavorava in condizioni definite dagli inquirenti come precarie. Per pulire la cappa della cucina, spesso era costretta a infilarsi al suo interno. I problemi di sicurezza e le difficoltà operative all’interno del ristorante sembrano essere stati molteplici: spazi per i dipendenti insufficienti, bagni inadeguati, e planimetrie che non rispettavano i requisiti di legge. Mimma Faia lascia tre figli di 21, 19 e 14 anni, un vuoto incolmabile aggravato dalle circostanze drammatiche della sua morte. Le indagini continuano, nel tentativo di fare giustizia per una vita spezzata troppo presto.