Una giovane del Michigan, Jenna Gerwatowski, ha fatto luce su un caso irrisolto del 1997 grazie a un test del DNA fatto per gioco. Il test ha permesso di identificare un legame tra Jenna e una neonata trovata morta 27 anni fa in un campeggio. L’indagine ha portato all’accusa di omicidio colposo contro la nonna della ragazza, Nancy Gerwatowski, oggi 62enne.
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Il caso Baby Garnet
Nel 1997, una neonata fu trovata senza vita in un bagno del campeggio Garnet Lake, vicino a Newberry, nel Michigan. Le autorità non riuscirono a identificare la vittima e il caso venne archiviato come “Baby Garnet”. Nel 2017, gli investigatori riaprirono il fascicolo, sperando che le nuove tecnologie potessero fornire risposte.
La svolta è arrivata nel 2022, quando Jenna, 23 anni, ha fatto un test del DNA per curiosità. I risultati sono finiti in una banca dati nazionale. Un detective l’ha contattata informandola che il suo DNA combaciava con quello della neonata. “È stato scioccante”, ha raccontato la ragazza alla CNN.
Le indagini
Gli investigatori hanno chiesto alla madre di Jenna, Kara, di fornire il suo DNA. I risultati hanno rivelato che Kara era la sorellastra della piccola Garnet. Kara ha poi indicato la madre Nancy come possibile responsabile. Nonostante il rapporto difficile con la madre, Kara ha collaborato alle indagini.
Secondo le autorità, Nancy avrebbe partorito in casa e la neonata sarebbe morta per asfissia, un decesso evitabile con cure mediche. Nancy ha ammesso di aver lasciato il corpo nel campeggio, ma sostiene di essere svenuta durante il parto e di essersi trovata in stato di shock.
Nancy Gerwatowski è accusata di omicidio colposo e occultamento di cadavere. La difesa afferma che lo Stato non può dimostrare che la neonata fosse nata viva. Gli avvocati hanno inoltre contestato la validità delle dichiarazioni di Nancy, sostenendo che non le fosse stato concesso un avvocato durante l’interrogatorio.
Il giudice deciderà entro la fine dell’anno se ritirare le accuse o procedere con il processo. Jenna, intanto, vive un periodo difficile. “È stato traumatico per me, ma per mia madre lo è stato ancora di più”, ha raccontato.