Vai al contenuto

Atreju, Meloni travolge la sinistra: niente freni su Schlein e Prodi, poi ribatte: “Mi insultano e devo stare zitta?”

Pubblicato: 15/12/2024 14:33

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiude Atreju tra difesa e attacco. In un’ora di discorso a ruota libera, difende il governo, il suo passato e i giovani di FdI: “Chi ci ha sottovalutato non ha fatto i conti con questo luogo che ha attraversato immutato gli anni”, ha detto, riferendosi alla storia del movimento. Risponde poi all’inchiesta su razzismo e antisemitismo che ha coinvolto alcuni militanti: “Nessuna gogna costruita sul singolo spiata del buco della serratura vi toglierà ciò che siete”. Anche un’ironia sulla sorella Arianna: “Tra astronauti e amministratori delegati, ha trovato il tempo di organizzare Atreju”.
Leggi anche: Il presidente Argentino Milei ospite di Atreju: “Giorgia Meloni deve lottare contro un nido di vipere woke”

Contro Schlein e Landini

Meloni passa poi all’attacco degli avversari politici: Elly Schlein, Maurizio Landini e i “nemici senza nome”, evocando i “gufi” della politica. Alla segretaria del Pd replica sulle critiche alla manovra e alla sanità: “La calcolatrice serve a voi. Questo governo ha stanziato per la sanità i fondi più alti di sempre”. Contro Landini usa parole dure: lo accusa di “incitamento alla rivolta sociale” e di usare toni senza precedenti nella storia sindacale. “Gli scioperi non aiutano i lavoratori ma la sinistra”, afferma, criticando l’allineamento con il Pd. Poi attacca Romano Prodi, eletto nemico nuero uno. Pare che dietro le quinte, dopo gli applausi finali, la leader abbia liquidato così la (prevista) reazione del Pd alle sue parole: «Mi coprono di insulti in tv e io devo stare zitta?».

Migranti e vicepremier

Sul tema migranti, Meloni difende i centri albanesi: “Funzioneranno, dovessi passarci ogni notte”. Ricorda poi la bambina salvata da un naufragio: “Le mando l’abbraccio affettuoso di questa piazza. Combatteremo senza tregua contro i trafficanti di esseri umani”.

Prima di Meloni, intervengono i vicepremier. Salvini manda un saluto da Milano: “Andiamo avanti fino al 2027 e, salute permettendo, fino al 2032”. Tajani, invece, sottolinea la lealtà della coalizione: “Ci battiamo per battaglie comuni, senza mai pugnalare alle spalle”.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2024 11:21

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure