Il processo contro Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5s, e i suoi tre amici accusati di stupro di gruppo e violenza sessuale, raggiunge un punto cruciale. Lunedì 16 dicembre, al Tribunale di Tempio Pausania, verrà presentata la consulenza del tecnico informatico Mattia Epifani, incaricato dalla difesa. L’esperto discuterà un dossier basato sull‘analisi di materiale digitale, che potrebbe ribaltare le accuse.
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Foto, audio e video al centro della consulenza
Le nuove evidenze includono foto di nudo della presunta vittima, scattate pochi giorni dopo la presunta violenza del luglio 2019 in Sardegna. Secondo quanto riportato da La Verità, le immagini mostrano la giovane in atteggiamenti provocanti, con autoscatti datati 30 luglio 2019, appena 13 giorni dopo i fatti denunciati. Il documento evidenzia inoltre l’assenza di segni immediati di trauma nelle chat analizzate. Questo dettaglio, secondo la difesa, si scontra con le dichiarazioni della ragazza, che sostiene di soffrire di disturbo post traumatico da stress a seguito degli abusi.
Disturbi della personalità o trauma post-coitale?
Il consulente psichiatrico della difesa, Enrico Zanalda, propone una lettura diversa del comportamento della giovane. Secondo l’esperto, la presunta vittima soffrirebbe di un disturbo narcisistico e borderline della personalità, nella variante “narcisista vulnerabile o covert”.
“Tale tratto caratteriale potrebbe aver amplificato l’esperienza del sesso occasionale, portandola a reinterpretare negativamente l’accaduto come abuso”, afferma Zanalda. Inoltre, l’esperto sottolinea contraddizioni nelle testimonianze e differenze con le versioni degli imputati, elementi che metterebbero in dubbio la narrazione della ragazza. La discussione di queste evidenze rappresenta una svolta potenzialmente decisiva nel processo, che continua a essere al centro dell’attenzione mediatica.