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Morte di Michele Merlo, la famiglia del cantautore chiede il risarcimento al medico e all’azienda sanitaria

Pubblicato: 17/12/2024 11:44
Michele Merlo risarcimento medico

Si riapre la vicenda giudiziaria legata alla morte di Michele Merlo, il cantautore di Rosà scomparso nel 2021 a soli 28 anni, stroncato da una leucemia fulminante. La famiglia del giovane artista ha deciso di citare in giudizio, davanti al tribunale civile, il medico di base Pantaleo Vitaliano (difeso dall’avvocato Andrea Biasia), dopo che in sede penale il giudice per le indagini preliminari di Vicenza, Nicolò Gianesini, ha archiviato l’ipotesi di omicidio colposo. Il dottore, accusato di non aver riconosciuto in tempo la malattia che portò il cantante alla morte il 6 giugno 2021, non è l’unico citato a giudizio. Anche l’Usl 7 Pedemontana, azienda sanitaria di riferimento per il medico di famiglia, dovrà affrontare il processo.
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Il procedimento civile e le richieste della famiglia

«Ci siamo rivolti al giudice civile per ottenere l’accertamento della responsabilità del medico per la morte di Michele – spiega l’avvocato della famiglia, Marco Antonio Dal Ben – e il risarcimento del danno sia patrimoniale che non patrimoniale». Tra i danni patrimoniali, rientrano le spese mediche e funerarie sostenute dai genitori dell’ex concorrente dei talent showAmici” e “X Factor“, oltre alla stima economica delle possibilità di carriera che avrebbe avuto il figlio. L’importo della perdita verrà stabilito tramite una perizia specifica.

Per il danno non patrimoniale, invece, si fa riferimento alla scomparsa di un componente della famiglia, per cui «si applicano criteri tabellari stabiliti dal tribunale di Milano», precisa il legale. Nei mesi scorsi è stato avviato un tentativo di mediazione tra le parti, che non ha prodotto alcun accordo.

L’archiviazione penale e la nuova battaglia

A giugno scorso, presso gli uffici di Made in Vicenza, l’organo della Camera di Commercio che si occupa di mediazione, si è svolto un incontro tra le parti, come previsto dalla legge prima di intraprendere un’azione civile. Tuttavia, non essendo avvenuta alcuna negoziazione, la famiglia ha scelto la via del tribunale.

Qualche giorno dopo, il tribunale di Vicenza ha archiviato il procedimento penale: per il gip Nicolò Gianesini, il medico non avrebbe avuto responsabilità nel decesso del cantante. La decisione è arrivata in seguito alla richiesta di archiviazione presentata nel settembre 2023 dal sostituto procuratore Jacopo Augusto Corno. La procura aveva stabilito che le perizie non avevano dimostrato con assoluta certezza che una diagnosi corretta il 26 maggio 2021, data in cui Michele Merlo si presentò nell’ambulatorio di Vitaliano per un controllo, avrebbe potuto salvarlo.

«Hanno archiviato tutto perché, secondo loro, non c’era la certezza, oltre ogni ragionevole dubbio, del nesso causale tra la negligenza del medico e la morte di Michele», ricorda l’avvocato della famiglia. Una certezza necessaria in sede penale, ma non in quella civile, dove vale il criterio della probabilità. La prima udienza del procedimento civile è già stata fissata: si terrà in primavera davanti al giudice Stefania Caparello, presso il tribunale di Vicenza.

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