Il 17 dicembre, un’esplosione ha colpito il viale Ryazansky, nella zona sud-orientale di Mosca, causando la morte del generale Igor Kirillov, comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle Forze armate russe, insieme al suo vice. La notizia, riportata dall’agenzia russa Tass, ha scosso l’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla sicurezza nella capitale russa e sulla natura dell’attacco. I servizi di sicurezza ucraini hanno rivendicato la responsabilità dell’assassinio del generale russo Igor Kirillov: lo afferma una fonte dei servizi all’agenzia di stampa Afp (fonte Ansa).
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione è stata provocata da un ordigno artigianale collocato su uno scooter elettrico parcheggiato nelle vicinanze di un edificio. Fonti delle forze dell’ordine, citate dal canale televisivo RT, hanno confermato l’origine dell’esplosione e il coinvolgimento di un dispositivo esplosivo improvvisato.
Le autorità russe hanno immediatamente aperto un’indagine penale per chiarire la dinamica dei fatti e individuare i responsabili. La commissione d’inchiesta ha dichiarato che sono in corso accertamenti approfonditi sulle circostanze dell’attacco, mantenendo al momento il riserbo su ulteriori dettagli.
La morte di Kirillov, figura di spicco all’interno dell’esercito russo per il suo ruolo strategico nella gestione delle difese nucleari, chimiche e biologiche, rappresenta un duro colpo per le Forze armate della Federazione. L’episodio mette in luce le vulnerabilità nei sistemi di sicurezza, nonostante le rigide misure adottate a Mosca negli ultimi anni.
Sebbene nessun gruppo abbia ancora rivendicato l’attentato, l’uso di ordigni improvvisati suggerisce una pianificazione mirata. La natura del bersaglio e la precisione dell’attacco alimentano speculazioni su possibili motivazioni politiche o militari, soprattutto in un contesto internazionale sempre più teso.
L’attentato solleva anche preoccupazioni riguardo all’uso sempre più diffuso di mezzi di trasporto urbani, come scooter elettrici, per scopi illeciti. Tale dinamica, già osservata in altri contesti urbani, dimostra come l’anonimato e la mobilità di questi veicoli possano essere sfruttati per attività di tipo terroristico.
Le autorità russe proseguiranno le indagini nei prossimi giorni, mentre l’episodio rischia di aggravare ulteriormente le tensioni interne ed esterne alla Russia.