Un’esecuzione brutale in pieno pomeriggio ha scosso la città. Giuseppe De Giosa, 43 anni, originario di Adelfia (Bari) e già noto alle forze dell’ordine, è stato ucciso con un colpo di kalashnikov al volto mentre si trovava a bordo di una Fiat Panda in via Papini, alla periferia di Lecce.
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L’agguato e i rilievi della polizia
L’agguato è avvenuto mercoledì 18 dicembre, in una zona limitrofa al quartiere Santa Rosa. Secondo i primi rilievi della polizia scientifica, sarebbero stati esplosi almeno tre colpi, uno dei quali ha colpito mortalmente la vittima. I residenti, allarmati da urla seguite dagli spari, hanno allertato le forze dell’ordine. All’arrivo dei sanitari del 118, per De Giosa non c’era più nulla da fare.
Il corpo è stato ritrovato in prossimità di un sentiero sterrato che conduce a via Adriatica. All’interno del veicolo e accanto al cadavere, gli investigatori hanno rinvenuto sette chili di hashish, confezionati e pronti per la distribuzione. Questo elemento rafforza l’ipotesi di un delitto legato a contrasti nell’ambito dello spaccio di droga.
Il punto sulle indagini
Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, i carabinieri, il pm Alberto Santacatterina e il procuratore della Dda Guglielmo Cataldi. La salma è stata trasferita in obitorio per l’autopsia. Le indagini proseguono per identificare i responsabili e chiarire il movente, con un focus sull’attività criminale della vittima.
“Un omicidio in pieno pomeriggio, in un quartiere popoloso come il Santa Rosa, ci riporta a un passato che speravamo di aver superato,” ha dichiarato Claudio Stefanazzi, deputato del Partito Democratico. “Spero che questa esecuzione in stile mafioso spinga il Ministro Piantedosi a intervenire con serietà sulla crescente violenza che denuncio da tempo.” Le comunità locali, intanto, restano scosse dall’accaduto, che evidenzia una preoccupante escalation di criminalità organizzata nella zona.