Nuove analisi sull’incidente che il 24 novembre ha causato la morte del 19enne Ramy Elgaml chiariscono alcuni dubbi. La relazione tecnica della Polizia locale, depositata in Procura, esclude che la pattuglia dei carabinieri abbia speronato lo scooter T-Max guidato dal 22enne Fares Bouzidi durante l’inseguimento.
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Il contatto tra i due mezzi, avvenuto poco prima dell’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, sarebbe stato laterale. Due tracce di vernice trovate sullo scooter, una sopra la pedaliera e l’altra sulla staffa della marmitta, lo confermerebbero. La dinamica ricostruita dalle telecamere comunali mostra che, al momento della svolta a sinistra dello scooter, c’era una distanza visibile tra i due veicoli.
La dinamica dell’incidente
Alle 4.03.37 del 24 novembre, le luci dello scooter e della pattuglia compaiono nelle immagini della telecamera di via Solaroli. Lo scooter viaggiava contromano. Un secondo dopo, il T-Max inizia la svolta verso via Quaranta, con la pattuglia che prosegue in parallelo. Poco dopo, lo scooter scivola sull’asfalto e finisce contro un distributore di benzina. Ramy Elgaml, che aveva perso il casco durante l’inseguimento, muore sul colpo per i traumi riportati.
Secondo gli investigatori, il contatto laterale tra la pattuglia e lo scooter non avrebbe causato la caduta. La Giulietta dei carabinieri, nel frattempo, tentava un’estrema frenata per evitare un ulteriore impatto.
Le testimonianze
Il conducente del T-Max, Fares Bouzidi, aveva dichiarato durante l’interrogatorio di aver sentito “un botto e una spinta forte” prima della caduta. Bouzidi, sprovvisto di patente, aveva ignorato l’alt dei carabinieri e proseguito la corsa per paura dei controlli.
L’inchiesta dei pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini include anche un secondo filone legato a un presunto video girato da un testimone e poi cancellato. Due carabinieri sarebbero indagati per favoreggiamento e depistaggio. La Procura ha affidato all’ingegner Marco Tinti l’analisi del cellulare del testimone, passato nelle mani di giornalisti e avvocati prima del sequestro.
Il vicebrigadiere alla guida della pattuglia e Fares Bouzidi restano indagati per omicidio stradale. Bouzidi è stato scarcerato martedì dal gip Marta Pollicino. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio di una vicenda che ha suscitato grande emozione e molte domande.