Il leader della Lega Matteo Salvini è stato assolto dall’accusa di sequestro di persona nel processo Open Arms, ma a Otto e mezzo su La7, condotto da Lilli Gruber, il dibattito è stato tutt’altro che disteso. Tra gli ospiti, Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano, ha sollevato critiche contro Salvini e il governo, proponendo una lettura politica della vicenda che ha fatto discutere.
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La tesi di Scanzi: “Salvini politicamente sconfitto”
Scanzi ha esordito riconoscendo che molti si aspettavano l’assoluzione, salvo poi affermare che Salvini sperava segretamente in una condanna. “Paradossalmente, una parte di lui sperava nella condanna per poter continuare a recitare la parte del martire“, ha sostenuto il giornalista.
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#ottoemezzo "Sperava nella condanna per fare il martire, sperava di fare il Trump de noantri", così Andrea Scanzi commenta l'assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms https://t.co/RIzI1hAxbM
— La7 (@La7tv) December 20, 2024
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Secondo Scanzi, l’assoluzione non cambia la percezione politica del leader leghista: “In termini politici Salvini ha perso, perché per rilanciarsi sperava di fare il Trump de noantri, di fare il martire e tornare al centro della scena”.
Critiche al governo e alla Lega
Il giornalista ha inoltre puntato il dito contro l’atteggiamento del governo e della Lega nei confronti della magistratura: “Meloni è contenta della sentenza, ma potrebbe chiedere scusa alla magistratura, che lei e Salvini hanno accusato di complotti e trame. Invece la magistratura fa il suo corso: si fa il processo e poi si decide”.
Scanzi ha definito “irrituale” l’approccio della Lega e del governo verso le istituzioni giudiziarie, sottolineando come questo atteggiamento possa minare la credibilità politica del leader del Carroccio.
Salvini e la strategia del martirio
Il dibattito si è concluso con una riflessione sull’effetto dell’assoluzione sulla carriera politica di Salvini. Per il leader della Lega, che rischiava fino a sei anni di carcere, l’esito del processo rappresenta senza dubbio un sollievo personale. Secondo Scanzi, però, il mancato rilancio politico attraverso la narrativa del martirio potrebbe rivelarsi una sconfitta sul piano strategico.
Mentre Salvini celebra la fine di una vicenda giudiziaria che lo ha tenuto sotto pressione per anni, il dibattito politico rimane acceso. Le interpretazioni sull’impatto della sentenza variano, ma il caso Open Arms continua a essere un terreno di scontro tra i sostenitori e i detrattori dell’ex ministro dell’Interno.