La vicenda dell’uomo a cui a Trieste è stata negata un’operazione salvavita al cuore perché non vaccinato – è successo a pochi giorni da Natale del 2024, con la pandemia decisamente alle spalle – sta facendo ancora molto discutere. Tra chi si è preso molto a cuore la questione, anche alla luce della battaglia portata avanti durante l’era Covid, c’è il direttore de LaVerità Maurizio Belpietro, che sul suo giornale scrive un durissimo articolo che prende di petto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della Salute Orazio Schillaci e la sinistra, rea, quest’ultima, di non aver proferito parola sulla vicenda, non occupandosi del diritto alla salute negato a un concittadino. Scrive infatti Belpietro: “Mentre a sinistra si affannano a ribadire che non si può rischiare di dividere l’Italia, e perciò la sanità deve rimanere una e una sola, in mano allo Stato e non alle Regioni, ecco spuntare una vicenda che, nel silenzio di tomba di questi giorni natalizi, fa capire non solo che la polemica sia strumentale, ma che qualcuno predichi bene razzolando male“.
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La vicenda di questo paziente è molto delicata. Quando ormai tutto sembrava predisposto per il suo ricovero, qualcuno ha deciso che le cure non siano garantite a tutti, ma soltanto a quanti si sono fatti iniettare il vaccino anti Covid e pure quello contro l’influenza stagionale e l’herpes zoster. Si chiede Belpietro: “Che cosa c’entrino il Covid, il fuoco di Sant’Antonio e l’australiana, ovvero l’ultima influenza conosciuta, con un intervento programmato da tempo per consentire a un cardiopatico di non rischiare la pelle non è chiaro”. Attacca ancora il direttore de LaVerità: “Al momento ci pare che nessuno sia insorto, rivendicando il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione. Non la sinistra, tanto preoccupata dall’autonomia differenziata. Non il ministro della Salute, il cui compito dovrebbe essere quello di assicurare le cure a ogni cittadino italiano. E nemmeno il presidente del-la Repubblica, che di solito è sempre pronto a impartire lezioni e prediche in nome dell’uguaglianza e dell’assistenza”.
Ricorda infine Belpietro: “In nessuna parte nella Costituzione sta scritto che si debbono discriminare le persone in base ai vaccini o alle cure a cui si sono sottoposte. E a noi sembra molto grave che in un ospedale pubblico si introduca questo principio. Anche perché oggi si vieta il trapianto a chi non ha offerto il braccio alla patria in funzione dell’herpes zoster, ma domani la differenziazione potrebbe essere applicata anche a chi è troppo avanti negli anni, non si è messo a dieta, non ha smesso di fumare, oppure non ha seguito la profilassi indicata da un’autorità suprema”.