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Alpinisti morti sul Gran Sasso: sono stati ritrovati i corpi di Cristian e Luca

Pubblicato: 27/12/2024 12:23

“Ringraziamo tutti i soccorritori per il lavoro svolto in questi giorni”. È il messaggio congiunto di alcuni dei familiari di Cristian Gualdi e Luca Perazzini. I corpi degli alpinisti sono stati recuperati questa mattina sul Gran Sasso. Erano passati cinque giorni dall’allarme dei compagni di cordata. Troppi giorni sotto la tormenta, che ha reso molto complessi e lenti i soccorsi.

Il dolore dei familiari

Un dolore composto quello dei parenti delle vittime che hanno avuto i primi contatti con gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza e con altri volontari. “Abbiamo collaborato tutti insieme. Siamo qui per salvare le persone e quando accadono queste cose siamo i primi a rattristarci. Quando non riusciamo a portare le persone a valle per noi è una sconfitta”- commenta Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese. Intanto la procura della repubblica di Teramo ha disposto il trasferimento delle salme in obitorio per l’autopsia.

Il ritrovamento dei corpi

Dopo giorni di disperate ricerche e di flebili speranze, è arrivata la conferma drammatica: sono stati trovati corpi senza vita di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, identificati grazie a un sorvolo sul Vallone dell’Inferno con i mezzi del 118 decollati dall’Aquila. Il drammatico annuncio è arrivato proprio in questi minuti.
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I corpi senza vita di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, idue alpinisti romagnoli di 48 e 42 anni scomparsi da domenica scorsa dopo essere scivolati in un canalone sul Gran Sasso, sono stati individuati durante il sorvolo dell’area effettuato dall’elicottero del Cnsas. Il ritrovamento è avvenuto durante la perlustrazione dei soccorritori nella zona di Vallone d’Inferno, vicino al Corno Grande, la vetta più alta del massiccio.

I due erano sepolti sotto la neve, coperti da una coltre di settanta centimetri. Si trovavano a sei metri di distanza l’uno dall’altro ed è emerso che i due non si sarebbero mossi dal momento in cui, nel pomeriggio di domenica si erano messi in contatto con la centrale del soccorso alpino spiegando di essere scivolati nel vallone.

Dal punto esatto in cui i due alpinisti erano scivolati sarebbe stato impossibile risalire, anche alla luce delle pessime condizioni meteorologiche, date le forti raffiche di vento e le precipitazioni nevose. Le due salme sono state recuperate da 118 e vigili del fuoco. Ora si trovano all’ospedale di Teramo. L’ultima comunicazione al Soccorso Alpino l’aveva data Luca Perazzini al telefono. Ha più volte segnalato la posizione sul canale WhatsApp e sull’app dedicata, e parlato al telefono con gli operatori: ha raccontato che lui e Gualdi erano scivolati mentre stavano affrontando una discesa, sul versante orientale del Corno Grande del Gran Sasso.


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La tragedia

Le difficoltà della ricerca

Le ricerche erano riprese proprio in queste ore con l’aiuto del sonar e degli elicotteri, che finalmente hanno potuto prendere il volo grazie al tempo. Il sole ha infatti permesso ai mezzi di decollare, dopo che per ore era stato impossibile proseguire nei tentativi di ritrovare i due a causa del tempo avverso.

La domenica scorsa, i due alpinisti avevano comunicato più volte la loro posizione tramite Whatsapp e l’app del soccorso alpino. Grazie a queste segnalazioni, i soccorritori erano riusciti a circoscrivere l’area di ricerca a 150 metri. Tuttavia, le condizioni meteo continuavano a ostacolare ogni tentativo di avanzamento.

Le opzioni per il recupero

Prima di prendere il volo con i mezzi, i soccorritori si erano detti ancora non del tutto rassegnati. Nonostante le possibilità di trovare in vita i due fossero flebili, c’era ancora la possibilità che avessero trovato rifugio e che fossero riusiciti a sopravvivere. Purtroppo, però, la drammatica conferma della morte dei due è arrivata proprio in queste ore.

Il dramma delle famiglie

La solidarietà e le polemiche sui social

La situazione era stata seguita con grande apprensione dai familiari dei due alpinisti, che sono rientrati a Santarcangelo di Romagna dopo aver trascorso il Natale a Campo Imperatore. I soccorritori hanno comunicato proprio in questi minuti ai parenti il drammatico ritrovamento: una notizia dolorosa visto che tutti, nonostante le poche possibilità di sopravvivenza, speravano in un miracolo.

Non sono mancate, tuttavia, le polemiche sui social, con alcuni utenti che hanno accusato i due alpinisti di incoscienza per aver intrapreso l’escursione in condizioni meteo sfavorevoli. Il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, ha condannato fermamente queste accuse, definendole inaccettabili.

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Ultimo Aggiornamento: 27/12/2024 18:10

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