
Molto spesso capita che siamo noi ad avere un credito e non un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Se siamo in debito, ci scrivono subito e pretendono tempi celeri per la restituzione della somma. Se invece sono loro a dovere dei soldi a noi, ecco che le cose si complicano e si allungano. Vediamo cosa fare, quindi, se ci accorgiamo ad esempio che il rimborso della dichiarazione dei redditi non arriva. Se dalla dichiarazione dei redditi deriva un rimborso vuol dire che il contribuente ha versato tasse superiori a quelle dovute. Quando si presenta il modello Redditi o il modello 730 il Fisco calcola l’imposta dovuta e la confronta con quella già versata nel corso dell’anno. E se risulta un’imposta versata maggiore, il contribuente ha diritto a ricevere il rimborso. E se questo non dovesse arrivare?
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In genere questo si verifica per chi non ha un sostituto d’imposta. Si tratta di chi ad esempio ha perso il lavoro o ha terminato di percepire la Naspi o ha scelto di presentare il modello Redditi o il modello 730 senza sostituto. Cosa fare, quindi, se non arriva il rimborso della dichiarazione dei redditi? Come spiega Patrizia Del Pidio su Money.it, quando è l’Agenzia delle Entrate che si occupa dell’erogazione dei rimborsi, l’accredito arriva tramite bonifico sul conto bancario o postale. “Questo significa che il beneficiario deve comunicare all’Agenzia l’Iban, cioè le coordinate del conto corrente, bancario o postale (Iban), e anche le relative ed eventuali variazioni, che saranno utilizzate per tutti i rimborsi da pagare”. Se non si fa questa procedura basilare, è possibile che il rimborso non arrivi. In ogni caso, quando passa troppo tempo e si vede che i soldi non arrivano, si può presentare un’istanza di rimborso. Come?

L’istanza di rimborso va compilata in carta semplice, a meno che non sia prevista la presentazione di un apposito modello. Le informazioni che deve contenere la richiesta sono:
l’importo richiesto;
i motivi per cui si ritiene di aver diritto al rimborso;
i documenti utili a dimostrare la fondatezza della richiesta, se non già in possesso della pubblica amministrazione;
il proprio recapito telefonico e/o l’indirizzo e-mail/PEC.
Le richieste di rimborso di imposte dirette (se non sono state già effettuate nella dichiarazione) e indirette, debitamente sottoscritte, possono essere inviate tramite PEC, e-mail o posta ordinaria, i servizi telematici oppure presentate allo sportello.
C’è un altro aspetto però da tenere in considerazione: se il contribuente che attende un rimborso risulta contemporaneamente destinatario di una o più cartelle di pagamento, di importo complessivo superiore a 1.500 euro, “riceve da parte dell’Agenzia delle entrate-Riscossione una comunicazione con cui gli viene proposto di compensare i debiti con i crediti“.