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Alpinisti morti, la rabbia del fratello Luca Perazzini: «Presenterò un esposto, non dovevano farli salire»

Pubblicato: 30/12/2024 08:39

La tragedia che ha colpito Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti rinvenuti senza vita dopo essere stati sorpresi da una tempesta nel vallone dell’Inferno sul Gran Sasso, ha suscitato vivaci polemiche e interrogativi sulla sicurezza in montagna.

Marco Perazzini, il fratello di Luca, esprime chiaramente il suo dolore e la sua indignazione. «Se le condizioni meteorologiche erano così avverse, l’accesso alla montagna avrebbe dovuto essere vietato. È fondamentale proteggere la vita degli scalatori e dei potenziali soccorritori», ha dichiarato al Resto del Carlino. Luca e Cristian erano alpinisti esperti, amanti della montagna e consapevoli dei rischi. «Né mio fratello né Cristian erano inesperti, come si è detto in questi giorni», afferma Marco. «Avevano una profonda passione per la montagna e conoscevano i pericoli. Purtroppo, è avvenuta una tragedia. I soccorritori hanno fatto tutto il possibile, e li ringraziamo per il loro impegno, ma credo che si sarebbe potuto evitare».
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Secondo Marco Perazzini, sarebbe stato opportuno vietare l’accesso alla montagna a tutti gli alpinisti, come avviene in altre località in caso di maltempo. «Luca e Cristian sono stati sorpresi dalla tempesta e non hanno avuto possibilità di salvarsi. Se fosse stato imposto un divieto a loro e ad altri escursionisti, ora non saremmo qui a piangerli», sostiene.

Il dolore di Marco si accompagna alla determinazione di far luce sulla situazione: «In questo momento non riesco a parlare di mio fratello. Ci sarà un momento per il ricordo, e quando saremo più sereni, intraprenderemo le dovute azioni, perché non è accettabile morire in questo modo. Ho intenzione di presentare un esposto alla Procura di Teramo: l’accesso alla scalata doveva essere bloccato. Se le condizioni erano così sfavorevoli e c’erano rischi legati al maltempo, non dovevano salire».

Un’ulteriore testimonianza sulla tragedia arriva da Marco Zaffiri, una guida alpina di grande esperienza sul Gran Sasso, che è stata l’ultima persona a vedere Luca e Cristian vivi. «C’era un forte vento e io ero con un amico davanti a loro mentre scendevamo. Li ho incrociati e mi hanno chiesto se avremmo continuato verso il Corno Grande. Ho risposto di no, poiché stavamo scendendo. Loro hanno deciso di proseguire», ha raccontato Zaffiri al Messaggero.

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