La vita di una giovane donna completamente stravolta da tre pillole di antibiotico. Ilenia Guardigli, 31 anni di Ravenna, aveva costruito le basi per un futuro sereno e appagante: lavorava come disegnatrice meccanica e aveva recentemente acquistato una casa. Tuttavia, dopo aver assunto un medicinale prescritto per una cistite, ha iniziato a soffrire di dolori ai tendini.
Ora, come racconta a Il Resto del Carlino, non riesce più a essere indipendente: «Non posso guidare, lavorare da sola o praticare sport».
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«Avevo appena acquistato una casa e stavo pensando a una nuova fase della mia esistenza, ma mi trovo ancora a dover fare affidamento sulla mia famiglia», spiega Ilenia, evidenziando come tre pastiglie di antibiotico abbiano cambiato il suo destino. Inizialmente, non capiva l’origine del dolore ai tendini e pensava fosse un problema ortopedico. «Dopo diverse visite e accertamenti, è emerso che i danni erano stati provocati proprio da quel farmaco – racconta –. Ho ricevuto una diagnosi di invalidità temporanea al 100%, con revisione periodica».
Col passare del tempo la sua situazione è migliorata, anche se rimane in gran parte dipendente da una sedia a rotelle. La fisioterapia e l’agopuntura l’hanno aiutata, ma Ilenia sottolinea che questi trattamenti sono per lo più a sue spese e la guarigione è molto lenta.
La sua lotta contro la famiglia degli antibiotici Fluorochinoloni è incessante, specialmente attraverso i social: «Con la mia pagina Instagram, keep__climbin, cerco di sensibilizzare e informare il maggior numero di persone possibile su questa problematica. Abbiamo oltre 8.000 membri che condividono esperienze, consigli e soluzioni».
La battaglia è diventata ancora più difficile dopo la tragica morte di Sergio Cellitti, un ragazzo di 22 anni che si è lanciato da un cavalcavia, incapace di sopportare il dolore causato dal farmaco. Ilenia avverte con fermezza che «questi antibiotici possono causare effetti devastanti (rottura del tendine di Achille, neuropatie, stress ossidativo) e persino conseguenze mortali: dissezione aortica e tendenze suicide».