Nuova rottamazione delle cartelle: il pressing della Lega e le resistenze di Fratelli d’Italia
Il dibattito sulla gestione delle cartelle esattoriali e sulla riduzione dell’Irpef per il ceto medio torna al centro dell’agenda politica italiana. Mentre la Lega spinge per una nuova rottamazione quinquies, che permetta ai contribuenti in difficoltà di regolarizzare i propri debiti in modo semplificato, Fratelli d’Italia frena, sottolineando le difficoltà operative di un progetto che si inserisce in un contesto già complesso.
La proposta della Lega: rottamazione semplificata
La proposta della Lega punta a offrire una via d’uscita ai contribuenti con debiti iscritti a ruolo, attraverso un piano di pagamento decisamente agevolato:
- 12 rate annuali spalmate su 10 anni.
- Pagamento del solo capitale, senza interessi né sanzioni.
- Nessuna decadenza dal piano di rateizzazione in caso di mancato pagamento di una rata.
Secondo il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci, la rottamazione quinquies rappresenta una soluzione realistica per affrontare il problema del cosiddetto “magazzino del non riscosso”, che ammonta a circa 1.200 miliardi di euro. “Questi crediti fiscali provengono da società fallite, aziende chiuse e contribuenti in gravi difficoltà. Il Fisco non riuscirà mai a recuperarli, ma possiamo dare una chance a chi vuole regolarizzarsi”, ha dichiarato Bitonci.
La posizione di Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia, pur condividendo l’obiettivo di tagliare l’Irpef per i redditi medi, mostra perplessità sulla fattibilità della rottamazione quinquies. Marco Osnato, responsabile economico del partito, ha affermato:
“Non abbiamo alcuna preclusione, ma nemmeno la Lega e Forza Italia, che detengono le deleghe al Ministero dell’Economia, hanno ancora trovato un modo concreto per strutturare questa rottamazione. Non è così semplice come si dice.”
La posizione di Fratelli d’Italia riflette un approccio più cauto, volto a evitare misure che potrebbero risultare difficili da applicare o inefficaci nel lungo periodo.
Il contesto: il cantiere delle cartelle esattoriali
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha annunciato l’avvio di una commissione per elaborare soluzioni strutturali per ridurre l’accumulo di crediti fiscali non riscossi. Tra le novità già introdotte, spiccano:
- Rateizzazione estesa: dal 1° gennaio 2025, i debiti fiscali potranno essere dilazionati fino a 84 rate mensili (contro le attuali 72).
- Cancellazione automatica: i crediti fiscali non riscossi saranno eliminati dopo 5 anni, una misura destinata a sfoltire il magazzino delle cartelle.
Questi interventi si inseriscono in una strategia più ampia per alleggerire il carico fiscale sul ceto medio, un obiettivo che richiede risorse aggiuntive e un sistema fiscale più efficiente.
Taglio dell’Irpef e sfide future
La riduzione dell’aliquota Irpef al 35% per i redditi medi rimane un obiettivo prioritario per il governo. Tuttavia, le risorse necessarie per finanziare questa misura rappresentano una sfida. La rottamazione delle cartelle potrebbe contribuire a generare liquidità immediata e alleggerire il carico amministrativo del Fisco, ma resta da definire come bilanciare queste esigenze con l’equità e l’efficacia del sistema fiscale.
Prospettive
Il dibattito sulla rottamazione quinquies mette in evidenza le divergenze all’interno della maggioranza sul modo migliore per affrontare il problema delle cartelle esattoriali e supportare il ceto medio. Mentre la Lega spinge per una soluzione rapida e semplificata, Fratelli d’Italia invita alla prudenza, richiamando la complessità di un sistema che necessita di riforme strutturali.
Il governo dovrà ora trovare un equilibrio tra urgenze fiscali e sostenibilità delle misure proposte, in un contesto in cui i cittadini aspettano segnali concreti di alleggerimento del carico fiscale.