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Bonus mamma, cambia tutto: scatta il tetto sul reddito, solo fino a 40 mila euro

Pubblicato: 03/01/2025 17:16

La Manovra per il 2025 introduce importanti novità riguardo al bonus mamma, estendendo l’agevolazione anche alle lavoratrici a tempo determinato e alle autonome, ma stabilendo un limite di reddito annuale.

Il bonus mamma sarà confermato anche per il 2025, ma quest’anno si introduce un tetto di reddito che prima non esisteva. Se da un lato la Manovra amplia i beneficiari includendo le lavoratrici a tempo determinato e le autonome, purché rispettino determinati requisiti, dall’altro stabilisce che l’esonero contributivo sarà disponibile solo per chi ha una retribuzione o un reddito imponibile non superiore a 40.000 euro all’anno. Inoltre, non si prevede più un esonero totale, ma parziale, la cui entità sarà definita tramite un decreto specifico.
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Lo scorso anno, la misura aveva già sollevato interrogativi tra le madri lavoratrici riguardo alla sua reale convenienza, poiché l’aumento del reddito netto, derivante dall’esonero, porta a un incremento dell’imponibile fiscale e quindi dell’Irpef da versare. Questo aumento si riflette anche sull’Isee, con possibili effetti negativi sull’importo dell’assegno unico, che dipende da questo indicatore.

Quest’anno si aggiunge un ulteriore limite di reddito, che si somma agli altri criteri necessari per accedere al bonus mamma. In sintesi, dal 2025, il bonus, che prevede un parziale esonero dai contributi previdenziali, sarà destinato alle madri di due o più figli fino al decimo anno d’età del figlio più piccolo. A partire dal 2027, per le madri con tre o più figli, l’esonero sarà valido fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo. Questo beneficio si applicherà alle lavoratrici dipendenti e, da quest’anno, anche alle autonome che non hanno scelto il regime forfettario, sempre con il limite di 40.000 euro di reddito annuale.

Per finanziare questa decontribuzione, la Manovra 2025 prevede un budget annuo di 300 milioni di euro. La misura specifica dell’esonero sarà decisa tramite un decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e dell’Economia, da emanare entro 30 giorni dal 30 dicembre, data di entrata in vigore della legge di Bilancio. Nella Manovra si specifica che «per gli anni 2025 e 2026, l’esonero non è riconosciuto alle lavoratrici che beneficiano delle disposizioni dell’articolo 1 comma 180» della legge di Bilancio 2023, che garantisce un esonero totale della quota di contributi previdenziali per le lavoratrici madri di tre o più figli con contratto a tempo indeterminato fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo, fino a un massimo annuo di 3.000 euro riparametrato mensilmente.

Non potranno accedere al bonus le madri con un solo figlio, anche se disabile, le lavoratrici domestiche come colf e badanti, nonché le disoccupate e le pensionate, così come quelle che hanno scelto il regime forfettario.

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Ultimo Aggiornamento: 03/01/2025 17:22

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