Lo scrittore britannico David Lodge, noto soprattutto per la sua trilogia di ritratti ironici del mondo accademico, è morto all’età di 89 anni. “Il suo contributo alla cultura letteraria è stato immenso, sia attraverso le sue critiche che attraverso i suoi magistrali e iconici romanzi che sono già diventati dei classici”, ha scritto il suo editore Liz Foley (della Penguin Random House) in un comunicato nel quale ha dato la triste notizia. “Siamo molto orgogliosi dei suoi successi e del piacere che la sua narrativa, in particolare, ha portato a tanti”.
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Nato il 28 gennaio 1935, Lodge era cresciuto in una famiglia modesta nella periferia sud di Londra, dove l’università era “un territorio sconosciuto”. Incoraggiato dagli insegnanti del college per il suo talento, era poi entrato all’University College di Londra per studiare letteratura. Nel 1960 aveva iniziato a insegnare letteratura inglese all’Università di Birmingham, dove avrebbe poi trascorso tutta la sua carriera.
Nello stesso anno aveva poi pubblicato il suo primo romanzo, The Picturegoers, seguito nel 1962 da Ginger, You’re Barmy. E’ con la “trilogia del campus” – “Change of Scenery” (1975), “A Very Small World” (1984) e “Parlor Game” (1988) – che però era esplosa la portata del suo talento. Attingendo alla propria esperienza di insegnante, e in particolare a un lungo viaggio di studio negli Stati Uniti, era solito descrivere con pungente ironia il mondo accademico attraverso gli occhi di due rappresentanti di questa “minoranza dal puritanesimo esacerbato”, l’inglese Phillip Swallow e l’americano Morris Zapp.
Il primo volume gli era valso il prestigioso Premio Hawthorndern, imponendolo come autore. Poi nel suo bestseller Thèrapie (1995), l’autore aveva analizzato da vicino il mondo dell’èlite mediatica, in particolare la televisione.