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Mosca e Kiev cercano una pace complicata. Trump, offerta a Putin: “Ucraina per 20 anni fuori dalla Nato”

Pubblicato: 04/01/2025 11:05

Il conflitto in Ucraina è diventato la principale priorità internazionale per Donald Trump, secondo quanto dichiarato dal generale americano a riposo Keith Kellogg, 80 anni, in un’intervista alla Fox News. Kellogg, che sarà il principale consigliere di Trump per il dossier Russia-Ucraina, ha sottolineato che il nuovo presidente cercherà un accordo di pace “equo, sostenibile e sicuro”, evitando il ripetersi degli errori legati agli accordi di Minsk, considerati un fiasco.

Queste dichiarazioni segnano un cambio di approccio rispetto all’amministrazione uscente di Joe Biden, che ha concluso il 2024 autorizzando un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di 2,5 miliardi di dollari, esaurendo così i fondi stanziati ad aprile dal Congresso. E il nuovo Congresso difficilmente approverà ulteriori finanziamenti senza un piano chiaro per porre fine al conflitto.

Le basi del piano di Trump

Il piano di pace di Trump non è ancora stato reso pubblico, ma alcune linee guida sono già emerse. Secondo i trumpiani, prolungare ulteriormente la guerra sarebbe devastante per Kiev, che ha già subito perdite militari significative. Fonti vicine all’amministrazione entrante stimano tra 43.000 e 70.000 le vittime ucraine in quasi tre anni di conflitto, più delle perdite statunitensi durante la guerra del Vietnam (58.000).

Tra gli elementi chiave del piano c’è il congelamento del conflitto lungo le linee del fronte, con garanzie di sicurezza per Kiev e l’istituzione di zone cuscinetto. Inoltre, l’ingresso dell’Ucraina nella Nato non sarà considerato per almeno vent’anni. “Kiev sarà prima o poi un membro, ma non fino a quando si spara sul suo territorio”, ha spiegato una fonte, evidenziando il rischio di attivare l’Articolo 5 della difesa reciproca tra gli alleati Nato.

Dialogo e incontri internazionali

Trump ha già avviato un dialogo con alcuni alleati europei. Un incontro significativo si è svolto a Parigi con Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky a margine delle celebrazioni per la riapertura di Notre-Dame. Zelensky ha manifestato la volontà di chiudere il conflitto “entro il 2025”, ma restano profonde divergenze sulle condizioni.

Keith Kellogg, nel frattempo, sta preparando un tour in Europa che prevede fermate a Kiev, Roma e Parigi, con la possibilità di un incontro anche a Mosca. Questo viaggio servirà a consolidare il dialogo con le parti coinvolte e a gettare le basi per un piano di pace più strutturato.

Le posizioni di Mosca e le sfide del negoziato

La Russia ha ribadito di volere una fine definitiva del conflitto e non un semplice congelamento. Vladimir Putin ha espresso la necessità di una soluzione che tenga conto dei territori ucraini attualmente occupati dalle forze russe, un punto su cui Kiev non intende cedere.

Il dibattito è acceso anche sulla definizione delle zone cuscinetto e sul ruolo degli alleati europei. Washington ha suggerito un maggiore coinvolgimento dell’Europa nel pattugliamento del cessate il fuoco, ma restano dubbi sulla sostenibilità di questa proposta senza un accordo solido tra le parti.

Conclusioni

La strada verso una soluzione del conflitto in Ucraina è ancora lunga e irta di ostacoli. Mentre l’amministrazione Trump si prepara a prendere il timone, le aspettative su un possibile dialogo con Putin e sulle modalità di una pace duratura sono alte. Le divergenze tra Russia, Ucraina e gli Stati Uniti, però, suggeriscono che il percorso verso un accordo stabile richiederà compromessi difficili e negoziati intensi.

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