Elisabetta Belloni lascia la guida del DIS: un futuro in Europa?
Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), è pronta a lasciare il suo incarico, una decisione che sorprende per tempistica e implicazioni. Sebbene il mandato fosse previsto in scadenza per maggio 2025, Belloni ha deciso di anticipare il passo indietro, comunicando la scelta direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al sottosegretario Alfredo Mantovano poco prima delle festività natalizie.
Un addio inaspettato
Belloni, che ha guidato il DIS dal 2021, avrebbe inizialmente richiesto di concludere l’incarico entro la fine del 2024, in coincidenza con la chiusura del suo ruolo di sherpa per il G7 italiano. Tuttavia, dopo un confronto con Meloni e Mantovano, si è deciso di posticipare l’annuncio a dopo l’Epifania, per evitare che la notizia fosse oscurata dai giorni festivi e per consentire una transizione più organizzata nella scelta del successore.
Tra i nomi più accreditati per subentrare spicca quello di Bruno Valensise, attuale direttore dell’AISI e già vice al DIS. Questa possibile nomina, però, apre la questione della successione al vertice dei servizi interni.
Rapporti e frizioni istituzionali
La decisione di Belloni arriva in un momento in cui i rapporti tra la direttrice e Giorgia Meloni erano caratterizzati da stima reciproca, mentre risultavano meno fluidi con Alfredo Mantovano. Nonostante la proroga decisa dal governo per prolungare il suo incarico fino a maggio, la scelta di dimettersi anticipatamente potrebbe riflettere dinamiche interne al sistema di sicurezza e alla politica italiana.
Un futuro in Europa
Secondo indiscrezioni, il prossimo capitolo della carriera di Belloni potrebbe svolgersi a Bruxelles, al fianco della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Questo rappresenterebbe un ulteriore riconoscimento per la diplomatica, che vanta una carriera costellata di incarichi di prestigio.
Un percorso ricco di successi
Romana, classe 1957, Elisabetta Belloni ha costruito la sua reputazione attraverso una lunga carriera diplomatica. Dopo gli inizi al Ministero degli Esteri, ha ricoperto incarichi strategici come capo dell’Unità di crisi della Farnesina e segretario generale del Ministero degli Esteri. La sua gestione delle emergenze l’ha resa una figura di riferimento, facendola emergere anche al di fuori degli ambienti diplomatici.
Nel 2021, su nomina di Mario Draghi, è diventata la prima donna a dirigere il DIS, coordinando le attività dei servizi di intelligence italiani. Durante il governo Meloni, il suo incarico è stato confermato, aggiungendo il ruolo di sherpa per il G7, un doppio compito che ha suscitato alcune critiche.
Tra successi e sfide mancate
Nonostante i riconoscimenti, il nome di Belloni è stato spesso al centro di discussioni per incarichi di alto profilo mai concretizzati. Uno degli episodi più noti riguarda la sua candidatura alla Presidenza della Repubblica nel 2022. Sostenuta da Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, la sua corsa si è fermata a causa delle opposizioni di Matteo Renzi e di una parte del PD. Alla fine, è stato rieletto Sergio Mattarella.
Un’eredità da consolidare
L’uscita di scena di Elisabetta Belloni segna un passaggio significativo per il DIS e pone interrogativi sul futuro della leadership nell’intelligence italiana. La sua figura, simbolo di competenza e resilienza, lascia un’eredità di professionalità e rigore che rappresenta un modello per le nuove generazioni di funzionari pubblici.
Con la prospettiva di un ruolo di rilievo in Europa, Belloni continua a essere protagonista di una carriera che sembra destinata a lasciare un’impronta importante anche oltre i confini nazionali.