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Anna uccisa dal marito Andrea, lui si suicida in carcere

Pubblicato: 07/01/2025 20:41

Andrea Paltrinieri, 49 anni, detenuto presso la casa circondariale di Sant’Anna a Modena, è stato trovato morto nella sua cella. L’uomo, incarcerato dal giugno 2024 per l’omicidio della ex moglie Anna Sviridenko, si sarebbe tolto la vita inalando gas. La notizia del suicidio è emersa nella mattinata di oggi, martedì 7 gennaio.
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Un passato segnato dal femminicidio

Paltrinieri era stato arrestato dopo essersi consegnato spontaneamente ai Carabinieri di via Pico della Mirandola a Modena, confessando di aver strangolato l’ex moglie, una quarantenne di origini bielorusse. Il corpo della donna era stato trovato nel furgone dell’uomo, parcheggiato nei pressi della caserma. L’omicidio era avvenuto poche ore prima di un’udienza a Innsbruck, dove si sarebbe discusso l’affidamento dei due figli della coppia.

Un dramma che si ripete

Il suicidio di Paltrinieri è il terzo avvenuto nella casa circondariale di Modena negli ultimi venti giorni. Il 31 dicembre, un detenuto macedone di 37 anni era morto dopo aver inalato gas da bombolette. In precedenza, a metà dicembre, un marocchino di 27 anni aveva tentato il suicidio, entrando in coma irreversibile e venendo dichiarato morto ieri.

Il garante regionale dell’Emilia-Romagna per i detenuti, Roberto Cavalieri, ha evidenziato che queste morti non sono eventi isolati: il 30 dicembre, un detenuto tunisino di 27 anni si è suicidato nel carcere di Piacenza mentre si trovava in isolamento, e il 3 gennaio un uomo pachistano di 40 anni è deceduto nel carcere di Bologna per cause ancora da accertare.

Richieste di intervento

“Al di là delle polemiche che riguardano le carceri, sovraffollamento in primis, va messo ora in discussione il sistema di prevenzione dei suicidi in carcere, sia sul fronte dell’amministrazione penitenziaria che della sanità regionale”, hanno dichiarato Cavalieri e la garante di Modena, Laura De Fazio.

Sovraffollamento e prevenzione sotto esame

La situazione nelle carceri italiane è da tempo al centro delle preoccupazioni, con il sovraffollamento che rappresenta una delle principali criticità. A Modena, in particolare, questi tragici episodi sottolineano l’urgenza di interventi mirati per migliorare il sistema di monitoraggio e supporto psicologico ai detenuti, al fine di prevenire ulteriori tragedie.

Mentre si attendono ulteriori dettagli sui recenti eventi, la comunità e le istituzioni sono chiamate a riflettere sulle condizioni di vita all’interno delle carceri e sulle responsabilità condivise per garantire la sicurezza e la dignità dei detenuti.

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Ultimo Aggiornamento: 10/01/2025 08:16

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