Il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta per le telecomunicazioni globali, con l’Italia in prima linea in una trattativa strategica che coinvolge Starlink, la rete di satelliti di Elon Musk. Il governo italiano sta negoziando un accordo da 1,5 miliardi di euro con l’azienda del miliardario sudafricano, con l’intenzione di affidare a Starlink la gestione delle trasmissioni sensibili, incluse quelle militari, diplomatiche e di emergenza, per garantire la sicurezza nazionale.
Se l’accordo andasse in porto, l’Italia sarebbe il primo Paese a sottoscrivere un contratto di tale portata con l’azienda di Musk, dando un’importante visibilità internazionale al miliardario statunitense, ma sollevando anche alcune preoccupazioni.
Un Accordo Strategico
Il valore economico dell’accordo, 1,5 miliardi di euro, è solo una parte della questione. L’aspetto cruciale è strategico. Starlink, attraverso una vasta rete di satelliti in orbita bassa, potrebbe garantire una connessione stabile e sicura anche in situazioni di crisi, come disastri naturali o attacchi militari. In questo senso, Starlink ha già dimostrato il suo valore in Ucraina, dove ha fornito un’importante connessione satellitare in un momento di grave emergenza.
I dubbi, però, non sono pochi. Affidare un’infrastruttura così importante a una società privata, di proprietà di un imprenditore con visioni politiche ben definite, solleva interrogativi sulle implicazioni di sicurezza e sull’autonomia del nostro Paese.
Musk, da un lato, ha promesso di garantire al governo italiano l’uso di sistemi di cifratura avanzati, ma resta il timore che il controllo di una tale infrastruttura possa essere utilizzato a fini di politica internazionale, soprattutto considerando l’influenza che Musk esercita attraverso la sua posizione nel governo degli Stati Uniti.
La Sicurezza e la Concorrenza
Una delle principali incognite riguarda la sicurezza dei dati. Anche se Starlink ha assicurato l’uso di tecnologie di cifratura robuste, la natura privata e il controllo centralizzato dell’infrastruttura sollevano legittimi dubbi. Non è difficile immaginare scenari in cui Musk, o la sua azienda, possano avere il potere di interrompere il servizio a proprio piacimento, come già accaduto in passato in altre situazioni. Questo tipo di controllo su una risorsa così strategica rende alcuni operatori governativi e diplomatici preoccupati.
Inoltre, l’accordo con Starlink si inserisce in un contesto più ampio di competizione per il controllo delle reti satellitari. La OneWeb, società concorrente di Starlink, ha circa 600 satelliti in orbita, un decimo rispetto ai 6.000 di Starlink. Musk ha quindi un indiscusso vantaggio in termini di copertura globale, e il suo servizio è un’opzione particolarmente attraente per le aree geografiche difficili da raggiungere dalle infrastrutture terrestri, come le montagne e le zone marine.
L’Alternativa Europea: Iris2
Esiste una alternativa europea al progetto di Musk: la rete Iris2, una costellazione di satelliti progettata dall’Unione Europea per rafforzare l’autonomia strategica del continente. Va prò sottolineato come Iris2 sia ancora lontana dal diventare una realtà operativa.
Con un contratto da 10 miliardi di euro siglato recentemente con un consorzio di aziende, il progetto ha subito diversi ritardi, con la consegna prevista ora per il 2030. L’Italia, quindi, potrebbe dover fare affidamento su Starlink come soluzione temporanea, mentre l’Europa prova a sviluppare una propria infrastruttura satellitare.
Impatti sul Mercato Civile
Oltre agli aspetti strategici, l’accordo con Musk ha implicazioni anche per il mercato civile delle telecomunicazioni. Starlink sta cercando di espandersi anche nel mercato delle connessioni Internet civili, con l’ambizione di coprire quelle aree del Paese che le tradizionali reti in fibra ottica, come quelle di Fibercop e Open Fiber, non riescono a raggiungere.
Con circa 40.000 abbonati in Italia, Starlink sta già facendo concorrenza agli operatori storici del settore, e con l’arrivo di una nuova generazione di satelliti in grado di comunicare direttamente con i telefoni, senza bisogno di antenne terrestri, la sua posizione nel mercato potrebbe rafforzarsi ulteriormente.
Un’opportunità con molti punti interrogativi
Nel contesto del Pnrr, Starlink si propone come una possibile soluzione per migliorare la copertura nelle zone grigie, quelle aree in cui la connessione a Internet è scarsa o assente. A questo proposito, nei prossimi giorni, verrà aperto un bando per testare la connessione satellitare nelle zone montane della Lombardia, dove Starlink è grande favorita.
L’accordo con Starlink rappresenta una mossa strategica importante per l’Italia, ma le sue implicazioni sono complesse. Da un lato, l’Italia potrebbe beneficiare di una connessione più affidabile e sicura, anche in contesti di emergenza. Dall’altro, affidare le infrastrutture critiche a un privato con forti legami politici e internazionali potrebbe ridurre l’autonomia del Paese.