Momenti di apprensione per Katia Pedrotti e Ascanio Pacelli: il figlio Tancredi ricoverato
Sono state ore di grande preoccupazione per Katia Pedrotti e Ascanio Pacelli, la coppia che si è conosciuta al Grande Fratello nel 2003 e che da oltre vent’anni condivide la vita insieme. I due hanno vissuto attimi di angoscia per il ricovero del loro figlio minore, Tancredi, di soli dieci anni, presso l’ospedale di Carpi.
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Il ringraziamento ai medici
In un video pubblicato su Instagram, Katia e Ascanio hanno aggiornato i fan sulle condizioni del piccolo Tancredi, evitando di entrare nei dettagli delle motivazioni che hanno portato al ricovero. “Volevamo fare un ringraziamento a seguito di quello che è successo al nostro piccolo”, hanno detto. “Un grazie a tutte le persone che lavorano nell’ospedale di Carpi, che ci hanno assistito con affetto, professionalità e quel pizzico di simpatia e ironia che ci voleva”.
La coppia ha elogiato il reparto pediatrico che si è occupato del bambino, definendolo “fantastico” per la capacità di tranquillizzare la famiglia in un momento così delicato. Katia ha anche condiviso sui social una foto del braccio medicato di Tancredi, accompagnata da parole di gratitudine per lo staff medico.
Le condizioni di Tancredi
Tancredi ora sta meglio. La famiglia è tornata a Roma e si sta preparando per ulteriori accertamenti presso l’ospedale Bambino Gesù, uno dei centri pediatrici più rinomati in Italia. “Cerchiamo di portare le giuste attenzioni che servono in questo momento”, ha spiegato la coppia, sottolineando l’importanza di individuare le cause del malessere e definire un percorso di cura adeguato.
Un momento di unione e gratitudine
Nonostante la preoccupazione, Katia e Ascanio hanno dimostrato grande unità e gratitudine verso chi li ha sostenuti. “Trovare persone così in gamba è stato meraviglioso”, hanno concluso, ringraziando ancora una volta il personale sanitario che ha assistito Tancredi in questa difficile esperienza.
Questo episodio sottolinea l’importanza di un sistema sanitario competente e umano, capace di offrire supporto non solo ai pazienti, ma anche alle famiglie nei momenti di maggiore fragilità.