A Milano, martedì pomeriggio, si è consumata una scena da incubo a bordo di un autobus della linea 90, in pieno orario di punta. Una ragazza è stata aggredita e minacciata con un coltello da un giovane, seminando il panico tra i passeggeri. È accaduto all’incrocio tra viale Monte Ceneri e via Mac Mahon, intorno alle 18:30, nel cuore pulsante della città.
Secondo il racconto della vittima, tutto sarebbe iniziato per una semplice borsa. “Stavo posizionando la mia borsa accanto alla sua – ha dichiarato ancora sotto shock – e lui si è agitato senza motivo”. Quando la ragazza ha fatto notare che il posto era vuoto e inutilizzato, la reazione del giovane è stata a dir poco inquietante: le ha afferrato il viso con violenza, graffiandola, mentre nella mano opposta stringeva un coltello.
Eppure, incredibilmente, in quegli stessi istanti, a pochi metri di distanza, la polizia locale era impegnata nei rilievi di un incidente stradale. Nessuno sembra essersi accorto di nulla fino a quando l’autista del bus, resosi conto della gravità della situazione, ha avuto la prontezza di fermare il mezzo e chiedere aiuto ai vigili presenti in zona. Solo allora l’aggressore è stato fermato e portato in centrale per essere interrogato.
Ma la domanda resta: com’è possibile che in una città come Milano, a pochi passi da agenti di polizia, si possa essere aggrediti con un coltello in pieno giorno? Questa vicenda getta un’ombra inquietante sulla sicurezza urbana e solleva dubbi sull’effettiva capacità delle istituzioni di garantire l’incolumità dei cittadini. Quanto dovremo aspettare prima che si intervenga davvero?