Un’eredità di 5mila euro lasciata dalla madre ai figli potrebbe essere al centro di una tragica vicenda che ha portato al suicidio di un padre a Palermo, trovato impiccato nella sua abitazione nel marzo scorso. La Procura minorile del capoluogo siciliano ha chiesto e ottenuto l’arresto della figlia, ora 15enne, e del fidanzato, oggi 18enne, per i reati di morte come conseguenza non voluta di altro reato ed estorsione aggravata.
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Secondo l’accusa, i due avrebbero fatto pressioni sul padre della ragazza, con minacce e ricatti per ottenere il denaro. “Sono accuse che andranno vagliate con grande attenzione”, precisano i legali degli indagati, i quali respingono ogni addebito. Gli episodi sarebbero documentati da numerosi messaggi e vocali inviati al genitore, in cui i giovani avrebbero esercitato una forte pressione psicologica. Alcune delle minacce sarebbero state rivolte anche alla nonna paterna della ragazza.
La giovane, all’epoca 14enne e già incinta, avrebbe insistito per ricevere un aiuto economico nonostante il padre fosse disoccupato. La Procura sostiene che la ragazzina avrebbe minacciato di rivolgersi ai servizi sociali, di suicidarsi o di accusare il padre di abusi sessuali, nel tentativo di ottenere i soldi.
Attualmente, la minorenne si trova in una comunità a Catania, mentre il fidanzato è detenuto presso il carcere minorile di Palermo. Secondo gli inquirenti, il suicidio del padre potrebbe essere stato influenzato dalle presunte vessazioni subite. L’uomo, 43 anni, aveva lasciato due lettere prima del gesto estremo, che hanno fatto emergere la pressione psicologica a cui era sottoposto.
“Sono accuse molto gravi, ma bisognerà valutare se vi sia un reale legame tra questi eventi e il tragico epilogo”, concludono i legali.