Kiran Maccali, ex concorrente del Grande Fratello, è stato condannato a sei anni e sei mesi di reclusione per estorsione, lesioni e stalking ai danni di un uomo che lo ospitò nella sua casa nella Bassa Bergamasca. La sentenza arriva dopo un processo che ha fatto emergere dettagli di una convivenza problematica e accuse gravi.
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La vicenda e le accuse
Maccali, 38 anni, adottato da una famiglia di Romano di Lombardia e con origini indiane, aveva trovato ospitalità presso un amico tra il 2015 e il 2019, dopo essersi ritrovato senza fissa dimora. Secondo l’accusa, sostenuta dalla pm Letizia Aloisio, l’ex gieffino avrebbe chiesto cifre elevate al suo ospite, un pensionato sessantenne: “Chiedeva 100, 200, anche 300 euro al giorno a una persona con una pensione di 1400 euro. La vittima era fragile e voleva fare del bene, ma l’imputato ha una personalità manipolatrice e mistificatrice”.
Il pensionato, che avrebbe visto Maccali quasi come un figlio, ha raccontato di essere stato sfruttato economicamente e fisicamente. Secondo la tesi della difesa, invece, sostenuta dall’avvocato Umberto Tropea, alcune accuse sarebbero infondate, anche se l’ex gieffino ha ammesso un episodio di lesioni: “Un calcio c’è stato”.
Una vita segnata dai guai giudiziari
Non è la prima volta che Kiran Maccali si trova ad affrontare problemi con la giustizia. Già nel 2017 era stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, mentre nel 2018 era stato accusato di tentata violenza contro la sua ex fidanzata. Nel 2019, era finito nuovamente sotto processo per maltrattamenti nei confronti dei suoi genitori adottivi, reati per i quali starebbe ancora scontando una condanna di tre anni.
La sentenza
Nonostante le richieste di assoluzione parziale da parte della difesa, il tribunale ha accolto la tesi dell’accusa, condannando Maccali a una pena inferiore di un anno rispetto a quanto chiesto. La vicenda lascia dietro di sé un intreccio di relazioni difficili, accuse gravi e una figura pubblica ormai lontana dal mondo dello spettacolo.