Il primo ministro belga, Alexander De Croo, è stato vittima di un tentativo di avvelenamento lo scorso 22 novembre. Nonostante fosse già dimissionario dal 9 giugno, a seguito delle elezioni in Belgio, un pacco contenente una polvere bianca è stato recapitato nel suo ufficio. La polvere, successivamente identificata come stricnina, ha provocato ferite a un impiegato che ha aperto la busta per primo, che è stato poi trasportato in ospedale.
Leggi anche: Da Meloni a Trump, i leader mondiali diventano naufraghi: la provocatoria campagna di Open Arms
La stricnina e i precedenti inquietanti
Secondo la procura di Bruxelles, l’incidente rappresenta una minaccia grave non solo per De Croo, ma anche per la sicurezza in Belgio. La stricnina, un veleno utilizzato principalmente come topicida, è estremamente pericolosa per l’uomo, provocando spasmi muscolari, arresto cardiaco, insufficienza multiorgano e, nei casi più gravi, la morte.
Questo tentativo di avvelenamento non è un caso isolato. Due giorni prima, infatti, pacchi simili erano stati trovati negli uffici del ministro degli Interni, Annelies Verlinden, e nella sede centrale del servizio di sicurezza dello Stato. Inoltre, un uomo armato di coltello era stato arrestato fuori dall’ufficio di De Croo a Bruxelles.
La reazione di De Croo e dello staff
Il portavoce del primo ministro ha dichiarato che le lettere avvelenate hanno scioccato De Croo e il suo staff: “Fortunatamente, il nostro collega sta bene ora e sono state seguite rigorosamente tutte le procedure per prevenire ulteriori danni. Ma questa non può essere la nuova normalità“. La sicurezza del premier e dei suoi collaboratori rimane una priorità assoluta, mentre le indagini proseguono per identificare i responsabili di questi atti.