Il fenomeno noto come “Taharrush Gamea” ha colpito la ventenne belga Laura Barbier e il suo gruppo di amici durante le celebrazioni di Capodanno in Galleria a Milano. Questo termine arabo si traduce in “molestie di gruppo”, con “Gamea” che indica “collettive”.
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Aumenta a sette il numero delle donne aggredite sessualmente durante i festeggiamenti di Capodanno in piazza Duomo a Milano. Gli attacchi, perpetrati da gruppi di uomini apparentemente di origine straniera, ricordano episodi simili avvenuti tre anni fa.
Il racconto di una delle vittime
Tra le testimonianze raccolte c’è quella di Laura Barbier, una studentessa belga di 22 anni. La giovane è stata ascoltata a Liegi dagli agenti della squadra mobile di Milano, che collaborano con le polizie europee. Durante l’interrogatorio, Laura ha formalizzato la denuncia, confermando di essere stata accerchiata e molestata da un gruppo di uomini. Li ha descritti come di origine nordafricana, mediorientale o asiatica e ha riconosciuto se stessa nelle immagini delle telecamere di sorveglianza mostrate dagli inquirenti. «Mi hanno accerchiata e non riuscivo a liberarmi. È stato terribile», avrebbe dichiarato.
Le altre denunce
Oltre alla giovane belga, tra le vittime figurano due sue amiche, due donne italiane, una ragazza inglese e una donna sudamericana. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato i volti di alcuni presunti aggressori, molti dei quali sembrano appartenere a gruppi nordafricani. Gli investigatori sono fiduciosi di poterli rintracciare, così come accadde per i responsabili delle aggressioni del 2022, identificati grazie ai video e poi condannati per violenze su almeno dieci ragazze.