
Un nuovo episodio mette sotto accusa il servizio Flixbus, alimentando il dibattito sulla gestione dei passeggeri da parte della compagnia di trasporti low-cost. Dopo il caso di Giuseppe De Nicolo a Bologna, un operatore socio-sanitario di Torino, Filippo Caltagirone, è stato costretto a scendere dall’autobus contro la sua volontà, durante un viaggio programmato da Torino a Monaco di Baviera.
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Un errore nella prenotazione scatena il caos
L’episodio si è verificato nella tarda serata del 20 dicembre, quando Caltagirone, 38 anni, si è accorto di aver acquistato un titolo di viaggio valido per il giorno precedente. Dopo aver concordato con il personale la possibilità di acquistare un nuovo biglietto in contanti direttamente sull’autobus, la situazione è degenerata. Poco dopo la partenza, l’autista ha contestato il biglietto appena emesso, ritenendolo non valido, e ha ordinato al passeggero di scendere immediatamente.
Lasciato in piena notte in una zona sconosciuta
Il passeggero è stato abbandonato nei pressi dell’ospedale Maria Vittoria con quattro valige al seguito, in una zona che non conosceva. Senza alternative, Caltagirone ha dovuto contattare il padre per essere recuperato e riprogrammare il viaggio alle prime luci dell’alba, affrontando nuove spese per la tratta. Caltagirone ha presentato reclamo a Flixbus, ottenendo il rimborso del denaro pagato in contanti, ma ha ricevuto finora solo risposte automatiche dal servizio clienti. La compagnia ha dichiarato in una nota che il personale non avrebbe agito in modo conforme agli standard aziendali.
La risposta di Flixbus e il malcontento sui social
In una nota ufficiale, Flixbus ha ribadito l’importanza della sicurezza dei passeggeri e del personale di bordo, annunciando verifiche sull’accaduto e promettendo provvedimenti contro eventuali responsabilità. Tuttavia, sui social sono sempre più numerose le segnalazioni di disavventure legate al servizio. Tra queste, c’è chi racconta di essere stato abbandonato in un autogrill nei pressi di Como o di aver perso definitivamente la propria valigia. L’episodio riaccende i riflettori sulle pratiche di gestione dei passeggeri e alimenta dubbi sulla qualità del servizio fornito dalla compagnia leader nei trasporti low-cost.