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Effetti avversi, arriva la svolta sugli indennizzi dal grande paese europeo: cosa cambia

Pubblicato: 14/01/2025 13:05
effetti avversi

La controversa vicenda degli effetti avversi causati dai vaccini Covid continua, seppure ormai in sottofondo sui principali media internazionali, a produrre novità importanti. I danneggiati, infatti, continuano a reclamare per avere giustizia, e quindi almeno indennizzi. E così dal Regno Unito arriva una svolta: il ministro della Salute britannico, Wes Streeting, starebbe pensando di cambiare il paradigma con cui vengono effettuati i rimborsi, facendo un importante passo incontro alle vittime. Il dato emerge in una lettera scritta dal ministro e indirizzata a Kate Scott, moglie di un uomo che, da dopo la dose del vaccino Astrazeneca nell’aprile del 2021, è costretto a convivere con una lesione cerebrale permanente. Come riporta LaVerità, che ha ripreso la lettera, il ministro ha affermato di aver “incaricato i funzionari di elaborare una serie di opzioni” che potrebbero contenere anche “potenziali modifiche legislative”.
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Perché sono così importanti queste parole? Perché per ora l’attuale programma di indennizzo per effetti avversi e danni da vaccino (Vdps) non ha accontentato la popolazione britannica, prevedendo un rimborso fino a 120.000 sterline e destinato solo a coloro che raggiungono il 60% di invalidità. Come spiega Maria Vittoria Galassi, “a complicare il quadro è anche un sistema ritenuto anacronistico, che deriva dal trattamento pensionistico di guerra, quindi più adatto a quantificare i danni fisici, come per esempio le amputazioni, piuttosto che i danni neurologici“. Sostanzialmente a molte persone viene negato il rimborso in quanto non abbastanza disabili. Il ministro ha infatti dichiarato che il sostegno economico a chi ha subito danni dal vaccino anti Covid riguarda “un’area complessa”.

Sempre il ministro britannico, dal quale ora ci si augura una svolta sul fronte degli effetti avversi, ha dichiarato: “Capisco che sentirvi dire ‘ci stiamo lavorando’ potrebbe non essere la risposta che speravate, ma voglio assicurarvi che dietro le quinte si sta davvero lavorando su questo“. In Italia, invece, è ancora tutto fermo: anche il ministro della Salute Orazio Schillaci nell’aprile del 2024 aveva parlato dell’istituzione di una commissione sui casi di reazioni avverse ai vaccini anti Covid, ma ad oggi non sono stati fatti grandi passi in avanti. Si spera che il segnale in avanti dato dal Regno Unito possa ora “contagiare” anche gli altri Stati. Italia compresa.

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