
Fornello a gas o piano a induzione? Sempre più italiani scelgono la seconda opzione, e nella maggior parte delle case di nuove produzione li si trovano già installati così. Eppure non tutti li amano, e non tutti sono convinti del loro effettivo risparmio. In questo articolo sveliamo le caratteristiche di questa moderna tecnologia e cerchiamo di dare risposta al quesito più importante: quale conviene? Innanzitutto partiamo col dire come funziona. Lo spiega Alessandro Cipolla su Money.it: “Sotto la superficie in vetro ci sono delle bobine elettromagnetiche. Quando si accende il piano, queste bobine generano un campo elettromagnetico oscillante. Questo campo interagisce con il materiale ferroso (o magnetico) della pentola”, che deve essere compatibile col fornello altrimenti non parte proprio, “inducendo correnti che producono calore direttamente nella pentola“. Inoltre, i piani a induzione sono più costosi rispetto ai tradizionali piani a gas o elettrici, oltre a necessitare di pentole compatibili ed essere abbastanza delicati. Un altro punto a sfavore? Senza energia elettrica non funziona, e quindi si digiuna. Ma veniamo ai consumi.
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Il consumo di un piano cottura a induzione – spiega ancora Cipolla nel suo articolo – dipende da diversi fattori come il modello, il numero di zone di cottura attive, la potenza impostata e la durata dell’uso. “La potenza nominale di un piano cottura a induzione varia generalmente tra 1500 W e 3000 W per singola zona di cottura, con un picco massimo che può raggiungere i 7000-9000 W per l’intero piano se tutte le zone sono attive alla massima potenza. Alcuni modelli hanno una funzione chiamata Power Boost che aumenta temporaneamente la potenza di una zona per una cottura rapida, arrivando fino a circa 3500 W per zona”. Il consumo però dipende soprattutto dall’uso effettivo: “A media potenza durante la cottura normale – bollire acqua e cucinare – il consumo si aggira attorno a 700-1200 W per zona. Ad alta potenza con tutte le zone a pieno regime si può arrivare a consumare intorno ai 2000-3000 W per zona”. Facciamo due conti?

Considerando che il prezzo dell’energia elettrica oggi è pari a 0,16643 €/kWh per chi ha una tariffa monoraria, “se usi una zona di cottura da 2 kW per 1 ora il costo è di 0,33 centesimi. In base a questo il peso in bolletta del piano a induzione si aggira sui 10 euro al mese”. Il piano a induzione in linea generale consuma più energia anche se con un minor tempo di utilizzo. Però se si acquista un modello efficiente (dai 500€ in su) il costo annuale per la gestione sarà più basso, perché consumerà meno energia. Sintetizza Cipolla: “In generale rispetto ai fornelli a gas, il piano a induzione è:
– più efficiente (meno dispersione di energia);
– più rapido nel riscaldamento;
– leggermente più costoso in termini di consumo elettrico, ma può essere compensato se usi tariffe vantaggiose o hai un impianto fotovoltaico”.