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Roberto Speranza, locale vandalizzato prima del suo intervento. Solidarietà Pd: “Violenza inquietante dei no vax”

Pubblicato: 15/01/2025 17:33
Roberto Speranza locale vandalizzato

Lo Studio 26, bar situato nel cuore di Roma, è stato vandalizzato durante la scorsa notte da presunti esponenti dei cosiddetti No Vax. All’apertura, i titolari hanno trovato la serranda e il muro del locale coperti di vernice rossa, con scritte offensive indirizzate all’ex ministro della Salute, Roberto Speranza.
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Scritte inquietanti contro Speranza

L’episodio si colloca poche ore prima di un evento organizzato dall’associazione “La Giovane Roma”, che ospiterà proprio Speranza nella serata di oggi. Nelle scritte, l’ex ministro è stato definito un “boia” e un “assassino”, mentre l’associazione promotrice dell’incontro è stata accusata di “complicità” con le politiche dell’ex ministro.

Federico Lobuono, presidente dell’associazione, ha commentato: “Siamo stati etichettati come complici di un assassinio. Un atto spregevole che non ci intimidisce e anzi rende l’incontro di questa sera con l’ex ministro Speranza ancora più doveroso, per garantire sempre un confronto libero e costruttivo. Non abbiamo paura. Ci vediamo stasera”.

La reazione del Pd

Nel frattempo, numerosi esponenti politici hanno espresso solidarietà a Roberto Speranza. I deputati del Pd, Federico Fornaro, Cecilia Guerra, Arturo Scotto e Nico Stumpo, hanno rilasciato una nota congiunta: “Siamo solidali con Roberto Speranza. L’episodio di oggi, dove è stato vandalizzato un locale nel quale avrebbe dovuto intervenire l’ex ministro in un convegno, non è che l’ennesimo atto di violenza inquietante perpetrato nei suoi confronti da parte di gruppi No Vax. Bisogna tenere alta l’attenzione contro questi fenomeni di odio nei confronti di chi in questi anni ha messo sempre in cima alla sua azione politica la salvaguardia della salute degli italiani, pagando un prezzo anche in termini personali. Auspichiamo che ci sia una condanna unanime da parte dell’intero mondo politico”. Le autorità stanno indagando per individuare i responsabili di questo gesto intimidatorio.

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