
La Lazio, guidata dal presidente Claudio Lotito, ha confermato la decisione di licenziare lo storico falconiere Juan Bernabé, accusato di aver diffuso immagini intime dopo un’operazione per l’impianto di una protesi. Ospite del programma radiofonico La Zanzara, Lotito ha difeso la posizione del club con toni accesi, perdend anche la pazienza con Parenzo: “Non lo perdono. Voi ammazzate una persona e poi chiedete perdono? Ma come ragionate?”.
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Etica del club al centro della decisione
Il presidente biancoceleste ha spiegato la linea dura adottata dalla società: “Da vent’anni cerco di portare un calcio etico e didascalico. Non posso mandare uno che fa certe cose nelle scuole con i bambini. Se era lucido, va internato”. Lotito ha aggiunto che la Curva ha diffuso un comunicato pesantemente critico nei confronti di Bernabé: “Non l’ho certo chiesto io, ma i tifosi hanno capito la gravità della situazione”.
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Nel corso dell’intervista, Lotito ha sottolineato che il club richiederà i danni d’immagine e ha puntato il dito anche contro il medico coinvolto, l’urologo Antonini, accusato di aver sfruttato Bernabé per farsi pubblicità: “Hanno perso la testa entrambi. Nel contratto c’è scritto che chi non rispetta l’etica del club viene mandato via”.
Il precedente del saluto romano
David Parenzo, conduttore del programma insieme a Cruciani, ha ricordato l’episodio del saluto romano fatto da Bernabé nel 2021, per il quale era stato sospeso ma non licenziato. Lotito ha replicato a muso duro: “Lo dici te che fare il saluto romano è più grave di diffondere sul web le foto del proprio pene. A casa mia non è così. Parenzo devi farti mandare al manicomio. Comprati una squadra, pagati un falconiere e decidi tu cosa è più grave. Poi forsea te piace vederli e prenderli . Dovete capire che con le sue azioni ha danneggiato l’immagine della Lazio”. Infine, in merito alla gestione dell’aquila, simbolo della Lazio, Lotito ha rassicurato: “Troveremo una soluzione. Ci sono mille possibilità. Ricordatevi che con Lotito il risultato è sempre garantito”.