
Alle 20.30 del 31 dicembre, due giorni prima del ritrovamento del neonato morto nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari, una donna avrebbe sentito dei vagiti provenire dalla culla. Tuttavia, li avrebbe scambiati per miagolii, a causa della presenza di numerosi gatti nel quartiere, molti dei quali accuditi dai residenti.
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La testimonianza della pensionata
Il 4 gennaio, due giorni dopo il ritrovamento del corpo del neonato, una pensionata che vive in una palazzina di fronte alla culla termica ha deciso di recarsi dai carabinieri per rilasciare una dichiarazione spontanea. La testimonianza è stata trasmessa ai colleghi della squadra mobile, che mercoledì scorso hanno sentito la donna come persona informata dei fatti.
Indagini in corso
Le indagini sul tragico evento proseguono per chiarire le circostanze che hanno portato alla morte del piccolo e stabilire eventuali responsabilità. La testimonianza della donna potrebbe rivelarsi un elemento cruciale per ricostruire la sequenza degli eventi e comprendere meglio cosa sia accaduto nelle ore precedenti il ritrovamento del corpo.