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Neonato morto nella culla termica, gli esiti dell’autopsia: è morto di freddo

Pubblicato: 07/01/2025 17:45

È morto di freddo il piccolo lasciato nella culletta termica di Bari, nella quale è stato ritrovato solo la mattina dopo e per la cui morte, con accusa di omicidio colposo, sono attualmente indagati sia Don Ruccia che il tecnico che aveva effettuato i più recenti controlli di manutenzione sulla culletta.
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Don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista a Bari, è attualmente indagato per omicidio colposo in relazione alla tragica morte di un neonato di circa un mese. Il corpo del piccolo è stato rinvenuto il 2 gennaio, intorno alle 10 del mattino, nella culla termica della parrocchia situata nel quartiere Poggiofranco. A fare la scoperta è stato il titolare di un’agenzia funebre, che si trovava in chiesa per organizzare un funerale.
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Le indagini in corso

L’iscrizione di don Ruccia nel registro degli indagati è avvenuta il 5 gennaio, dopo un interrogatorio condotto dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis e dalla pm Angela Morea. Durante l’ascolto, sarebbero emerse possibili responsabilità del sacerdote, che necessitano di ulteriori approfondimenti. Don Ruccia, in quanto indagato, ha diritto a presenziare con un proprio consulente all’esame autoptico previsto per l’8 gennaio. Lo stesso diritto è stato riconosciuto al tecnico che aveva effettuato l’ultima manutenzione sulla culla termica, circa due settimane prima del ritrovamento del corpo.

Un caso complesso

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Bari sotto la guida di Filippo Portoghese, si concentrano anche sull’abbandono del neonato nella culla termica. Questa parte dell’inchiesta, che riguarda il reato di abbandono di minore aggravato dalla morte, è al momento a carico di ignoti. Gli inquirenti stanno cercando di identificare il genitore o la persona che ha lasciato il piccolo nella struttura, progettata per accogliere in sicurezza i neonati abbandonati.

L’autopsia e gli sviluppi attesi

L’esame autoptico, affidato al medico legale Biagio Solarino, sarà cruciale per stabilire le cause del decesso e fare luce su eventuali malfunzionamenti della culla termica. Questo dispositivo, destinato a garantire protezione e calore ai neonati, potrebbe aver subito un guasto che ha contribuito alla tragedia. Le responsabilità penali saranno valutate in base agli esiti dell’autopsia e alle verifiche tecniche.

Una comunità sotto shock

La morte del neonato ha scosso profondamente la comunità di Poggiofranco e la città di Bari. La culla termica della chiesa era stata installata per offrire un’alternativa sicura all’abbandono in strada, ma questo episodio solleva interrogativi sulle modalità di gestione e manutenzione del dispositivo. Mentre le indagini proseguono, resta il dolore per una vicenda che ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale.

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Ultimo Aggiornamento: 09/01/2025 15:57

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