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Bari, neonato trovato morto nella culla termica: nessun contratto di manutenzione

Pubblicato: 09/01/2025 15:56

La tragedia è avvenuta il 2 gennaio nella chiesa di San Giovanni Battista di Bari. Un neonato, abbandonato nella culla termica, è stato trovato senza vita. Le prime indagini puntano il dito su un possibile malfunzionamento della culla, che avrebbe lasciato il piccolo esposto al freddo. Non ci sarebbero evidenze di un contratto di manutenzione. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati il parroco, don Antonio Ruccia, e il tecnico Vincenzo Nanocchio, responsabile delle riparazioni.
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Il tecnico: “Io intervengo solo a chiamata”

Vincenzo Nanocchio ha spiegato la sua posizione. “Non ho un contratto di manutenzione, intervengo solo su chiamata. Il 14 dicembre ho riparato la culla dopo un blackout. Il sensore funzionava regolarmente, l’ho verificato tre volte prima di andare via”, ha dichiarato.
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Secondo Nanocchio, la culla potrebbe essersi bloccata per diversi motivi: un problema al sistema, un malfunzionamento della scheda Sim collegata o altri fattori. “Era don Antonio a occuparsi della culla, lui la controllava e la provava”, ha aggiunto.

Indagini sui tabulati telefonici del parroco

Don Antonio Ruccia, parroco della chiesa, si trovava a Roma al momento della tragedia. La SIM della culla, collegata al suo cellulare, avrebbe registrato tre telefonate la mattina del 14 dicembre, giorno della riparazione. Gli inquirenti stanno analizzando i tabulati per ricostruire la cronologia degli eventi.

I primi risultati dell’autopsia hanno rivelato che il neonato è morto per ipotermia. Questo dato esclude, al momento, che il piccolo fosse già privo di vita al momento dell’abbandono. Saranno necessari ulteriori esami per stabilire l’ora esatta del decesso.

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Ultimo Aggiornamento: 09/01/2025 16:41

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