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Autonomia differenziata, il referendum è inammissibile per la Consulta

Pubblicato: 20/01/2025 20:02

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo riguardante la legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni. La decisione è stata presa dagli undici giudici attualmente in carica, che hanno motivato la loro scelta rilevando che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari”.

In parallelo, la Consulta ha invece ritenuto ammissibili cinque referendum su temi diversi, tra cui cittadinanza per gli extracomunitari, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine e responsabilità solidale del committente negli appalti.

Nel caso specifico del referendum sull’Autonomia differenziata, la Corte ha spiegato che la mancanza di chiarezza sull’oggetto e sullo scopo del quesito avrebbe compromesso la possibilità per gli elettori di esprimere una scelta consapevole. Inoltre, secondo la Consulta, il referendum avrebbe finito per assumere una portata che ne avrebbe snaturato la funzione originaria, trasformandolo in una decisione generale sull’autonomia differenziata e, in ultima analisi, sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Tale articolo, come ribadito, non può essere oggetto di referendum abrogativo ma solo di una revisione costituzionale.

La Corte si era già pronunciata il mese scorso sulla cosiddetta “legge Calderoli”, evidenziando l’esigenza di modifiche per garantire la compatibilità costituzionale. Tra i punti critici individuati figuravano i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) e le aliquote sui tributi, aspetti fondamentali per l’attuazione della norma.

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