
Mattinata di sangue a Jenin, in Cisgiordania. L’esercito israeliano ha lanciato un’operazione militare denominata “Muro di Ferro”, provocando sei morti e 35 feriti, come riportato dal ministero della Salute palestinese. Le forze israeliane hanno agito con l’obiettivo di contrastare il terrorismo nella regione, ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu.
Leggi anche: Israele, Arbel Yehud resta ostaggio: liberata Emily Damari al suo posto
Netanyahu ha spiegato che l’operazione rientra in una strategia più ampia per rafforzare la sicurezza in tutta la Cisgiordania. Ha aggiunto che Israele continuerà a combattere l’asse iraniano ovunque si estenda, da Gaza al Libano, passando per Siria, Yemen e Cisgiordania.
La situazione in Palestina
Intanto, l’Autorità palestinese ha criticato l’operato di Israele e le recenti decisioni di Donald Trump, che ha annunciato la revoca delle sanzioni contro i coloni israeliani. Secondo il ministero degli Esteri palestinese, questa scelta “incoraggia i coloni estremisti a commettere altri crimini contro il nostro popolo”.
La tensione resta alta anche in seguito a episodi di violenza nei villaggi palestinesi. Coloni israeliani hanno incendiato case e veicoli ad Al Funduq. Durante un inseguimento, un poliziotto israeliano ha aperto il fuoco contro un gruppo di coloni, ferendone due. L’agente è ora agli arresti domiciliari.
Hamas, dal canto suo, ha annunciato per sabato la liberazione di quattro donne, mentre continua la tregua a Gaza. Domenica scorsa erano state liberate altre tre prigioniere.
Nuove operazioni anti-terrorismo
L’esercito israeliano, intanto, si prepara a nuove operazioni anti-terrorismo nei prossimi giorni. Il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha invitato le truppe a mantenere alta l’attenzione. “Dobbiamo prevenire e fermare i terroristi prima che colpiscano i nostri civili”, ha dichiarato.