
C’è già che parla di una “Caporetto bancaria” in riferimento alla “guerra delle banche” che finirà con i risparmi italiani in mano ai francesi. Il ceo di Generali Philippe Donnet e il suo pari grado di Bpce (Groupe des Banques Populaires et des Caisses d’Epargne), Nicolas Namias, hanno infatti annunciato il raggiungimento dell’accordo per creare un campione europeo nel campo della gestione di patrimoni (asset management), primo per ricavi (4,1 miliardi) e con 1900 miliardi di masse da amministrare. Ecco dunque che nasce una società paritetica (50% a testa) tra Generali Investment Holding (Gih, controllata all’83,25% da Generali) e Natixis Investment Managers (controllata da Bpca) nella quale confluiranno una trentina di boutique finanziarie specializzate negli investimenti. Questo il dato. Qual è però il risultato intrinseco all’operazione che manda su tutte le furie gli italiani e le piccole e medie imprese del nostro Paese?
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Il risultato, come si diceva, è che da una parte i risparmi degli italiani finiranno in mano ai francesi, dall’altra sarà molto più difficile per le piccole e medie imprese italiani ricevere prestiti, visto che questi finiranno per lo più a favore delle aziende dei “cugini”. Ulteriore motivo per storcere il naso è che in questa operazione nessun manager italiano sarà al volante, nonostante la forza della società comune si baserà per lo più sul flusso di capitali proveniente proprio dal risparmio assicurativo italiano. Dei 1900 miliardi di masse in gestione, infatti, circa 630 arrivano dalla compagnia triestina che, per bilanciare gli apporti, si è anche impegnata a “contribuire con capitale di avviamento per 15 miliardi”.

Chi ci sarà al vertice? Basta leggere i nomi per farsi un’idea. La joint venture avrà innanzitutto base in Olanda, dove risponderà alle leggi di quel Paese, e non in Italia. Come spiega Repubblica, sarà guidata per i primi cinque anni da Woody Bradford, l’attuale ceo di Gih, su indicazione del gruppo di Trieste. “Dopo cinque anni la guida dovrebbe passare a un ceo indicato dai francesi, ma fin da subito Namias sarà presidente e Donnet vicepresidente, con Philippe Setbon, oggi ceo di Natixis Im, nel ruolo di vice di Bradford”. Donnet ha poi sorvolato sul fatto che questa operazione non è stata votata all’unanimità nel cda ma con il voto contrario di 3 consiglieri su 13, che hanno fatto mettere a verbale i motivi della loro contrarietà. Il cda ha anche ignorato una lettera del collegio sindacale che consigliava di prendere più tempo per la decisione.