
Monte Paschi di Siena (Mps) ha annunciato una clamorosa offerta pubblica di scambio su Mediobanca, valutando la storica istituzione finanziaria di Piazzetta Cuccia 13,3 miliardi di euro. L’operazione prevede un premio del 5,03% rispetto al prezzo di chiusura di Borsa di ieri, offrendo 23 azioni Mps per ogni 10 azioni Mediobanca consegnate.
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L’obiettivo dell’integrazione
Secondo quanto dichiarato nella nota di Mps, l’obiettivo è creare un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, posizionandosi al terzo posto nei principali segmenti di mercato. La fusione punta a unire le competenze di una banca commerciale tradizionale come Mps con quelle di Mediobanca, leader nell’investment banking e nell’asset management. L’operazione mira a generare significative sinergie industriali, stimate in circa 700 milioni di euro all’anno, e ad accelerare l’utilizzo di 2,9 miliardi di euro di Dta (attività fiscali differite) nei prossimi sei anni. Questo si tradurrebbe in un valore netto stimato di circa 1,2 miliardi di euro per gli azionisti di Mediobanca aderenti all’offerta.
Condizioni e tempistiche dell’offerta
L’offerta di scambio è subordinata al raggiungimento del 66,67% del capitale di Mediobanca, con l’obiettivo di completare l’operazione entro il terzo trimestre del 2025. La condizione di efficacia, insieme alle altre, è rinunciabile esclusivamente su espressa decisione di Mps.
Impatti sul settore bancario italiano
L’operazione si inserisce in un contesto di consolidamento del settore bancario, segnato da altri importanti movimenti, come l’offerta di Unicredit per Banco Bpm e la competizione tra Mediobanca, Delfin e Caltagirone per il controllo di Generali. Il nuovo gruppo bancario manterrà e valorizzerà i due marchi di eccellenza, Mps e Mediobanca, offrendo una piattaforma di servizi più ampia per famiglie e imprese italiane.
Le dichiarazioni del ceo di Mps
“Con questa operazione di natura industriale vogliamo segnare un nuovo approccio nel consolidamento del settore bancario, creando valore immediato sia per gli azionisti di Mps che di Mediobanca, ma anche per l’intero sistema Paese,” ha dichiarato Luigi Lovaglio, ceo di Mps. Con l’acquisizione, Mps rafforzerà la sua posizione patrimoniale, con un indicatore di solidità pro-forma del 16% e un ritorno sul capitale tangibile stimato al 14%. La transazione promette di ridefinire gli equilibri del panorama bancario italiano, con importanti benefici per tutti gli stakeholder coinvolti.