
Le truffe legate al sistema SPID sono in crescita. Ogni giorno nuove vittime si trovano a fare i conti con hacker che rubano dati e denaro. La vicenda di Alessia, una dottoressa quarantenne di Roma, è solo l’ultimo esempio. Le hanno sottratto la tredicesima utilizzando una falsa identità SPID creata con i suoi documenti. I malintenzionati volevano persino comprare un trattore con i soldi rubati.
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Questa storia mette in luce un problema sempre più diffuso. Basta poco per cadere in trappola: un clic sbagliato, un momento di distrazione. I dati sensibili finiscono nelle mani di criminali esperti che li usano contro di noi.
La parola agli esperti
Massimiliano Dona, presidente di Consumatori.it, spiega che il fenomeno è preoccupante. “Sono operazioni criminali organizzate. Ogni giorno riceviamo segnalazioni di frodi legate al furto di identità digitale. I truffatori diventano sempre più sofisticati”, afferma Dona.
Nonostante la sicurezza di piattaforme come NoiPA sia elevata, il problema riguarda l’intero sistema di identificazione digitale. Un SPID falso consente di accedere a moltissimi servizi. È quindi essenziale adottare misure preventive per proteggersi.
Il diritto al rimborso
Le vittime di truffe digitali hanno diritto al rimborso se dimostrano di non essere state negligenti. Le banche devono adottare sistemi antifrode efficaci. In caso di inadempienze, possono essere ritenute responsabili. L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) può ordinare il rimborso del denaro, come accade spesso nei casi seguiti da Consumatori.it.
Dona è ottimista riguardo al caso di Alessia. “Con una denuncia tempestiva e documentazione adeguata, ci sono buone possibilità di recuperare il denaro. I tempi potrebbero non essere brevi, ma le speranze sono concrete”.
Gli otto consigli per difendersi
Per evitare di cadere nelle trappole dei truffatori, ecco le otto regole d’oro suggerite da Dona:
- Attivare gli alert bancari: ricevere notifiche immediate di ogni movimento sul conto aiuta a individuare subito operazioni sospette.
- Controllare regolarmente i profili SPID: sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) si può verificare quali SPID sono attivi a proprio nome.
- Non condividere documenti via email o WhatsApp: utilizzare solo i canali ufficiali degli istituti.
- Usare l’autenticazione a due fattori: attivarla sempre, non solo per lo SPID ma per tutti i servizi sensibili.
- Denunciare subito il furto di documenti: richiedere immediatamente nuovi documenti se si sospetta una compromissione dei propri dati.
- Monitorare i portali come NoiPA: controllare che non ci siano accessi o modifiche non autorizzate.
- Cambiare periodicamente le password: utilizzarne di complesse e diverse per ogni servizio.
- Agire tempestivamente in caso di frode: bloccare le carte, contattare la banca, fare denuncia e rivolgersi alle associazioni di tutela.
Il tempo è un fattore cruciale. Agire subito può fare la differenza. Proteggersi dalle truffe SPID è possibile con un po’ di attenzione e le giuste precauzioni.