
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato l’espulsione di Najim Osema Almasri per “urgenti ragioni di sicurezza”. Durante il question time al Senato, Piantedosi ha spiegato che, dopo la mancata convalida dell’arresto, ha firmato un provvedimento di espulsione. Tuttavia, non ha fornito dettagli sulla scarcerazione del comandante libico.
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Le dichiarazioni di Piantedosi
“Ho adottato un provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato”, ha dichiarato Piantedosi. Ha parlato della “pericolosità del soggetto” senza entrare nei dettagli e ha rimandato a una prossima informativa al Parlamento per ulteriori spiegazioni.
Il Caso Almasri
Najim Osema Almasri è colpito da un mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La Corte d’appello di Roma ha disposto la sua scarcerazione per irregolarità nelle procedure. Piantedosi ha dichiarato che l’espulsione era la misura più appropriata in quel momento.
Le critiche dell’opposizione
I deputati dell’opposizione hanno sollevato interrogativi: perché il governo non ha sanato l’errore procedurale? Quali sono le motivazioni del rimpatrio a bordo di un aereo di stato da parte dei servizi segreti? Piantedosi ha evitato di rispondere a queste domande, promettendo chiarimenti in un’informativa futura.
È chiaro, comunque, che permettere al funzionario libico di rientrare con un aereo di linea, avrebbe messo la polizia in condizione di arrestare nuovamente il soggetto, senza commettere gli errori formali che si sono verificati nel primo episodio.
La situazione rimane tesa
La vicenda continua a suscitare preoccupazioni e interrogativi tra i membri del Parlamento e l’opinione pubblica. La mancanza di chiarezza sulle decisioni del governo alimenta il dibattito sulla sicurezza nazionale e sulle procedure legali in casi delicati come questo. La prossima settimana si attendono ulteriori sviluppi e spiegazioni ufficiali.