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Neonata rapita, Rosa Vespa: “Ho mentito su tutto, c’era voglia di maternità”

Pubblicato: 24/01/2025 17:46

Rosa Vespa, 53enne di Cosenza, rimane in custodia cautelare con l’accusa di aver rapito la neonata Sofia dalla clinica Sacro Cuore. La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari di Cosenza, Claudia Pingitore, dopo un interrogatorio di garanzia durato oltre tre ore. Il marito della donna, Moses Omogo Chidiebere, è stato invece scarcerato.

Durante l’interrogatorio, entrambi gli indagati hanno fornito la propria versione dei fatti. Moses Omogo Chidiebere ha dichiarato di essere stato convinto per tutto il tempo che la moglie fosse realmente incinta e che la neonata fosse il loro figlio, Anselm. Anche Rosa Vespa ha confermato questa versione, assumendosi la piena responsabilità del gesto.

Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, la donna ha raccontato di essere rimasta intrappolata in una menzogna che non è riuscita a gestire. Ha confessato di non aver avuto aborti spontanei, contrariamente a quanto precedentemente affermato. Inoltre, ha spiegato di aver falsificato documenti medici, tra cui ecografie ed esami, per far credere ai familiari e alle amiche di essere in attesa di un bambino.

Per quanto riguarda la scelta della piccola Sofia, Vespa ha dichiarato che non vi era un piano premeditato e che l’azione sarebbe stata dettata dall’impulso. Infine, ha espresso le sue scuse alla madre della neonata, riconoscendo la gravità del suo gesto.

Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e verificare la versione fornita dagli indagati.

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